L'indagine - ha aggiunto il Moige - ha rilevato con quanta facilità i minori accedano alla ' Cannabis light', non conoscendone i danni per la salute e il divieto per uso ricreativo: nel 30% dei cannabis shop non sono presenti cartelli di divieto di vendita ai minorenni e il 35% dei minori dichiara di non averci fatto caso (quindi non esposti in luogo visibile). Solo il 21% degli intervistati li ha visti in alcuni negozi e il 14% dichiara di averli visti sempre.
Il 69,6% degli intervistati dichiara l'assenza di cartelli per spiegare il corretto utilizzo della sostanza; solo il 3,1% di loro dice di averli visti sempre. «Solo il 68,1% del campione intervistato - prosegue il Moige - riconosce come serie e permanenti le conseguenze del consumo di cannabis, tuttavia non è da sottostimare il dato che il 7,5% dei minori ritiene che la cannabis non abbia nessun tipo di effetto sulla salute e sullo sviluppo». Per il Moige i ragazzi, inoltre, non conoscono la norma che regolarizza la vendita e l'utilizzo riguarda la cannabis 'light': «tant'è che solo il 27% di loro sa che è un prodotto tecnico e da collezione, non adatto alla combustione (quindi ad essere fumata) e vietato ai minori di 18 anni. Gli altri rispondono che è legale e si può fumare (27%) o che è sempre illegale (26%). Come per la cannabis, moltissimi (20%) rispondono che è legale su prescrizione medica; ancora una volta, probabilmente, - conclude - le informazioni veicolate dai media tendono a confondere i giovani».