«Più pasti», il cardinale Sepe mobilita i volontari di Napoli

«Più pasti», il cardinale Sepe mobilita i volontari di Napoli
di Giuliana Covella
Lunedì 28 Gennaio 2019, 07:30
3 Minuti di Lettura
«Fare bene il bene»: è l'invito che il cardinale Crescenzio Sepe ha rivolto ai circa trenta responsabili delle 26 mense che operano ogni giorno sul territorio dell'Arcidiocesi a favore delle persone indigenti, convocati in Episcopio attraverso il direttore diocesano della Caritas, don Enzo Cozzolino e il vice Giancamillo Trani. Sepe ha sottolineato che «al centro di questa particolare forma di apostolato resta la persona da accogliere, assistere, ascoltare e sostenere, in un clima di familiarità e nel rispetto assoluto della sua dignità».
 
L'incontro è stato un momento di riflessione e di verifica sull'attività di carità che quotidianamente viene svolto sul territorio da parrocchie, comunità religiose e laicato. Tante le realtà in zone cosiddette «calde». A partire da quella di Porta Capuana, dove all'interno di una delle antiche torri operano i volontari dell'associazione San Vincenzo de Paoli. «Offriamo un servizio mensa diurno - spiega il responsabile Giuseppe Maienza - per una trentina di persone. Siamo tra le prime mense per i poveri della città, nata col post terremoto del 1980. Più della metà degli ospiti sono napoletani e l'età media è di 50 anni. In particolare sono papà separati, con problemi di tossicodipendenza pregressa o che hanno perso il lavoro».

Il motto dei volontari è «accoglienza per tutti»: al mattino infatti colazione insieme per ospiti e turisti, «perché il caffè è simbolo di condivisione e integrazione per noi», dice Maienza. Qualcuno dei più sfortunati occupa anche ruoli «importanti»: oltre a fare pulizie, c'è chi annota su un taccuino i nominativi per il pranzo e insieme agli altri si prende cura del verde antistante le torri. «Una sorta di autogestione per portarli a riassumersi responsabilità». Esperienze che rispondono all'invito rivolto dal cardinale, con cui si è discusso della realtà nella quale viene svolta questa preziosa attività assistenziale per assicurare a un piccolo esercito di persone che, vagando per le strade cittadine, avvertono il bisogno di trovare un rifugio e un po' di ristoro per soddisfare le esigenze basilari di ogni essere umano.

Lodevole anche il lavoro che svolgono gli «angeli» del «Binario della solidarietà», che fa capo all'associazione «Camminare insieme» con sede in via Taddeo da Sessa 93: «Eroghiamo tre pasti al giorno per un centinaio di persone - dice Enrico Sparavigna - i nostri ospiti provengono soprattutto da piazza Garibaldi e piazza Cavour, ma anche da altre zone della città e sono sia italiani che stranieri». Anche qui non c'è solo la mensa come servizio assistenziale. «Facciamo tanti laboratori, come quello di bijouteria, cuoio, carta e plastica e corsi per pizzaioli e parrucchieri. Inoltre i nostri volontari fanno incontri con psicologi per accogliere nel modo migliore gli utenti, a cui a breve offriremo anche un servizio di consulenza per il reddito di cittadinanza». Va detto, inoltre, che i circa 3.000 pasti che ogni giorno vengono offerti ai più bisognosi, sono solo una parte dell'intera opera di carità nella quale rientrano ospitalità notturna o diurna, servizio docce, assistenza medica e farmaceutica, aiuti economici, distribuzione serale di viveri, coperte e vestiario. «Noi non lasciamo fuori nessuno - sottolinea Giovanni Scalamogna, della mensa della parrocchia di San Tarcisio ai Ponti Rossi - tanto che, oltre a una quarantina di persone che accogliamo ogni giorno, doniamo un pasto anche a chi non riesce a entrare perché gli spazi sono ridotti».

Il 25% degli utenti sono stranieri, per lo più musulmani e arrivano col passaparola. Tra i napoletani c'è Aldo, 70 anni, ex ingegnere chimico, abbandonato dalla moglie, che viene qui da dieci anni. «A breve inoltre i nostri giovani, previa formazione, coadiuveranno i volontari dell'associazione di Protezione civile «Squadra totale» per portare cibo ai tanti poveri che vivono in strada», conclude Scalamogna. Opere di carità che rispondono allo spirito dell'appello che il cardinale Sepe ha rivolto ai volontari con parole di profonda gratitudine della Chiesa di Napoli, incoraggiandoli e invitandoli a far pervenire segnalazioni di ogni eventuale criticità.
© RIPRODUZIONE RISERVATA