Statua spot alla Rotonda Diaz, è bufera sulla Soprintendenza di Napoli

Statua spot alla Rotonda Diaz, è bufera sulla Soprintendenza di Napoli
di Valerio Esca
Domenica 12 Novembre 2017, 13:09 - Ultimo agg. 13:16
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«Un giorno all'improvviso» è comparsa una statua di 12 metri a Rotonda Diaz. Ha suscitato curiosità, al pari delle proteste dei comitati di residenti. E, dopo appena 48 ore di attesa, il mistero è stato svelato. Si tratta della nuova campagna «I am what I do», lanciata contemporaneamente a Napoli, Bari e Milano, da «Huawei», in occasione dell'arrivo in Italia del suo ultimo device Huawei Mate 10 Pro.
 

 

In sostanza è la pubblicità di uno smartphone: il primo si legge in una nota inviata dall'organizzazione - con intelligenza artificiale integrata. La campagna racconta le storie di chi spiegano dall'azienda - grazie all'innovazione tecnologica, ha saputo raggiungere i propri traguardi professionali contribuendo a migliorare concretamente la vita delle persone. A Napoli la statua rappresenta una figura femminile, quella di Monica Calicchio, giovane di Matera che ha studiato management alla Bocconi di Milano, appassionata di moda, ma soprattutto fondatrice della «Tailoritaly», la prima piattaforma online per personalizzare e acquistare capi di abbigliamento made in Italy e riceverli direttamente a casa propria. Una sorta di sartoria del web.

«Gli organizzatori - da quanto si apprende dal Comune di Napoli - hanno richiesto e ottenuto un'occupazione di suolo pubblico dal servizio polizia amministrativa e parere favorevole della Sovrintendenza».
 
È stata installata nel pomeriggio del 9 novembre e dovrebbe andare via già oggi. «La campagna è una celebrazione di quelli che noi abbiamo definito eroi di domani, imprenditori e imprenditrici che, grazie ad un utilizzo smart della tecnologia, hanno saputo esprimere il proprio potenziale e realizzare progetti concreti capaci di portare un reale valore nella vita quotidiana delle persone» spiega Lindoro Ettore Patriarca, marketing director Huawei CBG Italia.

L'installazione ha suscitato però un ginepraio di polemiche. Rotonda Diaz, finita nel mirino già lo scorso anno per Nalbero e qualche settimana fa per il Corno natalizio (che dopo un lungo tira e molla è stato bocciato dal sovrintendente Luciano Garella), finisce nuovamente nell'agone dei comitati cittadini.

Guido Donatone di Italia Nostra-Napoli tuona: «Come associazione deprechiamo che vengano utilizzati spazi pubblici e vincolati per installazioni che nulla hanno a che vedere con opere artistiche. Ancora una volta Rotonda Diaz è vittima di un uso selvaggio e consumistico dell'area. L'unica nota positiva è che si tratta di una statua temporanea e dunque andrà via presto e che l'altezza non sia mostruosa come quella prevista per il Corno. Purtroppo però, con l'ok della Sovrintendenza, anche le proteste lasciano il tempo che trovano».

Il partito dei «no» ha preso il sopravvento sui social, dove è montato il malcontento. Gli strali verso Palazzo San Giacomo sono partiti dalla pagina Facebook di «Cittadinanza Attiva». Lucio Mauro, tra i fondatori dell'associazione, sottolinea: «Fermo restando che si tratta di una statua che fa schifo, penso che dobbiamo concentrarci su battaglie più incalzanti. Per esempio se avessero messo il Corno a Rotonda Diaz avremmo dovuto fare le barricate. Meno male che questo obbrobrio andrà via presto». C'è anche chi, nonostante sia l'istituzione di zona, parliamo della Municipalità I (Chiaia-Posillipo-San Ferdinando), lo ha appreso dai social. Mentre l'assessore al Commercio del Comune, Enrico Panini, ammette: «È una cosa che hanno seguito gli uffici, non l'assessorato». Insomma, intorno alla trovata pubblicitaria della «Huawei», il riserbo è stato tale che finanche le istituzioni cittadine ne sapessero poco o nulla.