Napoli, inaugurata a Chiaia
la prima casa per papà separati

Napoli, inaugurata a Chiaia la prima casa per papà separati
di Paola Marano
Sabato 26 Gennaio 2019, 14:26 - Ultimo agg. 14:54
3 Minuti di Lettura

Un lavoro da professionista, una retribuzione di circa 2000 euro, ma più di un terzo del suo stipendio impiegato per gli alimenti disposti dal giudice a favore dell’ex moglie e delle tre figlie. È la storia di Mario (nome di fantasia), 50 anni, costretto a sbarcare il lunario con duecento euro al mese e a subìre l’umiliazione di chiedere aiuto alla madre per garantirsi un tetto sulla testa. Potrebbe essere lui il primo a fare ingresso nella «Casa dei papà» di Napoli, inaugurata stamattina in via Santa Luisa de Marillac, nel quartiere Chiaia.
 



Trecento metri quadri, 5 camere che potrebbero aumentare con i lavori di ristrutturazione di un’aula contigua della struttura, una zona giochi e un letto in più in ogni stanza per i bambini che andranno a fare visita ai loro padri. Un unico spazio di comunità per dare un alloggio sicuro e un po’ di serenità a i cosiddetti «nuovi poveri», che a causa della rottura di legami familiari si ritrovano a vivere in condizioni di disagio socio – economico. Un progetto messo in piedi due anni, realizzato con le donazioni dei privati, e grazie al comodato d’uso concesso dalla Figlie della Carità di San Vincenzo dei Paoli.

La vicenda di Mario è simile a quella degli oltre 100 uomini che hanno già fatto richiesta per «una soluzione transitoria, che dura fino 18 mesi – ha spiegato Luigi Carbone, presidente dell’associazione Giovani per San Vincenzo - per dare ai papà la possibilità, nella fase successiva al divorzio o alla separazione, di poter fruire gratuitamente di un luogo di conforto. Non vogliamo sia un parcheggio di anime, ma un centro di promozione sociale».

La selezione dei primi cinque padri avverrà sotto la regia di una commissione composta dall’avvocato Annalisa Palumbo, e dalle psicologhe Clara Capraro e Martina Missano. Tre i criteri per l’amissione: volontà di voler continuare la relazione con i figli, condizioni attestate di indigenza e mancanza di altri bisogni specifici che rimandano a differenti misure sociali di assistenza. Il team della commissione darà sostegno e supporto agli ospiti per tutto il periodo di permanenza.

Secondo l’ultimo rapporto sulla povertà pubblicato dalla Caritas, l’anno 2017 evidenzia l’incremento delle persone senza dimora tra chi ha recentemente vissuto una rottura dei rapporti con il proprio coniuge, che induce a entrare in uno stato di povertà e di bisogno. «In base a uno studio di qualche anno fa realizzato in collaborazione con la Fondazione Zancan, che è stato lo spunto per dare il via al progetto, a Napoli spetta il primato per numero di padri separati in povertà», ha sottolineato Carbone.
 
Un target al quale chi si occupa di emergenza abitativa fino a pochi anni fa non era abituato. «Abbiamo avuto necessità di confrontarci con chi ha individuato soluzioni a Roma, Milano, Parma e successivamente studiato quale fosse la migliore per Napoli», ha precisato l’assessore all’abitare del Comune di Napoli Monica Buonanno.
Alla conferenza di presentazione sono inoltre intervenuti l’Arcivescovo Emerito di Nola Mons.
Beniamino De Palma, il responsabile nazionale della gioventù Mariana Alessandro Guariniello, il presidente nazionale Aic Italia Gabriella Raschi, e Suor Gabriella Panebianco.

© RIPRODUZIONE RISERVATA