Ponticelli, fiaccolata per Arturo: appello al Papa per gli abusi sessuali denunciati nel 2010

Ponticelli, fiaccolata per Arturo: appello al Papa per gli abusi sessuali denunciati nel 2010
di Alessandro Bottone
Sabato 27 Aprile 2019, 11:00 - Ultimo agg. 11:03
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Si è svolta a Ponticelli la fiaccolata organizzata da Arturo Borrelli, il 44enne che nel 2010 ha denunciato di aver subìto, in età adolescenziale, abusi sessuali da parte di un prete di Napoli. Una nuova iniziativa pubblica durante la quale Borrelli si è rivolto direttamente a Papa Francesco affinché il Pontefice faccia piena luce sul suo caso.
 

 

La fiaccolata ha avuto inizio in corso Ponticelli e ha attraversato le vie del centro storico del quartiere. Al corteo, scortato dagli uomini della polizia di Stato e della polizia municipale di Napoli, hanno partecipato tante persone: famigliari, amici e conoscenti di Arturo e anche alcuni cittadini di Ponticelli che hanno espresso solidarietà e vicinanza a Borrelli sostenendo la sua battaglia verso la verità per quanto denunciato diversi anni fa. Presente anche un'altra persona che ha denunciato di aver subito abusi sessuali. Borrelli e gli altri hanno gridato in strada «giustizia, giustizia» anche richiamando l'attenzione dei passanti e di chi si affacciava da finestre e balconi. Quando il breve corteo è passato davanti la basilica della Madonna della Neve, la chiesa storica di Ponticelli, i partecipanti hanno gridato ripetutamente «Vogliamo una Chiesa pulita»: in quei minuti era in corso la celebrazione della messa. In testa al corteo Borrelli e altre persone hanno portato in mano uno striscione con gli slogan «no alla pedofilia» e «via i preti pedofili dalla chiesa» accanto al logo della rete “L'abuso”.

Appena un mese fa il legale di don Silviero Mura, il prete accusato, ha diffuso la notizia secondo la quale «il tribunale ecclesiastico dell'arcidiocesi di Milano ha assolto il sacerdote napoletano dall'accusa di aver molestato a Napoli, circa 25 anni fa, due ragazzi». I fatti denunciati da Borrelli risalgono al periodo in cui don Mura esercitava l'attività pastorale a Ponticelli, nella periferia orientale di Napoli, essendo insegnante di religione. Intanto il caso va avanti in sede civile per risarcimento danni.
 

La fiaccolata a Ponticelli era stata annunciata da Borrelli proprio dopo la notizia dell'assoluzione di don Mura. Dopo essere stato ricevuto dal Papa in Vaticano, e dopo le numerose iniziative in città, Borrelli ha scelto di tenere la fiaccolata nel suo quartiere. É solo da pochi mesi che il 44enne ha reso nota la sua vera identità, in particolare dopo la tragica scomparsa del figlio 18enne morto in seguito a un terribile incidente stradale. Fu lui stesso a svelare il vero nome su Facebook, social da sempre utilizzato da Borrelli per sensibilizzare l'opinione pubblica verso la sua causa, seguita dalla stampa con diverse inchieste.

All'iniziativa ha preso parte anche il consigliere della Regione Campania Francesco Emilio Borrelli che ha sottolineato l'importanza della denuncia nei casi di abusi sessuali.

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