«Un calcio alla droga», sport in campo per ricordare Giuseppe Piccolo, vittima innocente della criminalità

«Un calcio alla droga», sport in campo per ricordare Giuseppe Piccolo, vittima innocente della criminalità
di Patrizia Panico
Martedì 24 Aprile 2018, 15:03 - Ultimo agg. 15:17
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CERCOLA. “Un calcio alla droga”, è in corso questa mattina la sesta edizione del trofeo calcistico in ricordo di Giuseppe Piccolo, vittima della camorra. 
Appuntamento allo stadio comunale in località Caravita, intitolato alla giovane vittima della criminalità organizzata. Giuseppe aveva 15 anni quando divenne bersaglio di balordi criminali. La manifestazione giunta al sesto anno è organizzata in collaborazione con la Polizia di Stato, l’Arma dei carabinieri, l'associazione Libera - Contro le mafie, l'amministrazione comunale guidata da Vincenzo Fiengo  e diversi istituti scolastici di Cercola e Ponticelli.



Più che un evento che oggi vede la fase conclusiva disputarsi in un campo di calcio, 'Un calcio alla droga' è un progetto più ampio. Fortemente voluto e portato avanti dal commissariato di polizia di Ponticelli – in particolare dall’ispettore superiore, Valerio Marciano - il progetto ha il doppio scopo di togliere quanti più giovani e giovanissimi possibile dalla strada e dalle ‘grinfie’ della camorra; ed inoltre, ricordare il giovanissimo Giuseppe Piccolo, vittima innocente della criminalità.



Chi era. Giuseppe, 15 anni, stava giocando nella piazza antistante il Municipio della sua città, Cercola - era il 27 marzo del 1991 - le 19,30 circa. Giuseppe stava rientrando a casa dopo la partita di pallone, si era fermato nel piazzale con i suoi amici quando un proiettile vagante gli centrò in pieno l’occhio lasciandolo esangue a terra. Quattro giorni di agonia sospeso tra la vita e la morte in ospedale poi la decisione dei genitori dell’espianto di cuore, polmoni, fegato, una cornea ed i reni, che hanno ridato la vita ad altre cinque persone.

L'amministrazione comunale guidata da Vincenzo Fiengo, dedica questa giornata con l'obiettivo, insieme a tutti i partecipanti, di coinvolgere i giovani e richiamare la loro attenzione su un problema ancora oggi rilevante che non ha confini sociali e vive una costante modernizzazione.

«Il sacrificio di Giuseppe, figlio della nostra città, deve essere uno spunto di riflessione per tutti noi chiamati alle nostre responsabilità per superare insieme ai nostri giovani quel muro di omertà che spesso permette alla camorra di sopravvivere e padroneggiare nei nostri quartieri facendo della droga il suo volano economico e spesso motivo di omicidi e vere stragi», ha detto il sindaco, «Noi ci siamo – ha proseguito Fiengo - come Comune e ci tengo ad esprimere gratitudine al commissariato di Polizia di Ponticelli, in particolare la dirigente Andria e l’ispettore superiore Marciano e tutti i loro uomini e donne per il supporto sia nell’organizzazione dell’evento che nella collaborazione istituzionale intesa come difesa dei nostri territori». «Quest’anno abbiamo deciso di lasciare un segno per i nostri giovani; infatti dopo la manifestazione gli attivisti di Libera, assieme al gruppo scout, ai volontari e all’amministrazione, provvederanno ad un piccolo intervento di riqualificazione del campo di calcio a 5 sito a Cercola in Viale Giotto per permettere ai nostri ragazzi di correre dietro ad una palla inseguendo i loro sogni.» - conclude il primo cittadino del comune vesuviano.
Sarà presente alla manifestazione il pm Vincenzo D’Onofrio che ha contribuito col suo lavoro all’azzeramento del clan Sarno che, fino al 2009, avevano reso Ponticelli una delle più grandi piazze di spaccio di droga d’Europa. Sempre attenta l’attenzione del magistrato D’Onofrio ad iniziative come questa così come quelle organizzate in Memoria delle Vittime dell’11 Novembre 1989.
 
«Questa manifestazione è partita per la prima volta nel 2002 - spiega l’ispettore superiore della polizia di Stato, Valerio Marciano - per anni abbiamo contribuito con la raccolta fondi all’apertura di una casa famiglia di Telefono Azzurro intitolata ad un collega Gennaro Autuori, morto mentre svolgeva il suo servizio il 27 aprile 1993. In seguito - prosegue l’ispettore - il denaro raccolto è stato destinato all’associazione di volontariato MIR, di Sant’Anastasia, che offre l’opportunità a ragazzi in situazione di marginalità sociale di vivere dei campi scuola nella stagione estiva. Da quest’anno –conclude l’ispettore Marciano - abbiamo deciso di destinare il contributo tramite gli sponsor a "TerradiConfine", realtà aderente al presidio di Libera Ponticelli per la realizzazione di azioni concrete e tangibili per i minori del nostro territorio».
 
«Il lavoro esemplare svolto dalla polizia di Stato va oltre il loro mandato di garantire la nostra sicurezza, e per questo a loro, a questi uomini e donne che oltre il difficile servizio svolto hanno deciso di testimoniare anche tramite l’impegno civico per la memoria e per la promozione dello sport, mettendoci la faccia, va il nostro ringraziamento - dichiarano i volontari del presidio di Libera Ponticelli e Volla - perché è a questi ragazzi che la polizia non solo è vicina, ma anzi, li supporta».
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