Il Mattino e il San Carlo, la cultura che fa sistema

Il Mattino e il San Carlo, la cultura che fa sistema
di Maria Chiara Aulisio
Martedì 29 Maggio 2018, 07:07 - Ultimo agg. 4 Luglio, 09:50
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Un gran galà tra musica e letteratura, abiti da sera, scollature, grandi sorrisi e un po' di abbronzatura da weekend appena trascorso. Per Matilde Serao, fondatrice de «Il Mattino», giornalista e scrittrice, ieri sera, in un teatro San Carlo strapieno, si è onorato il protagonismo al femminile con la seconda edizione di un premio che mette al centro le donne, la città e il suo giornale. A fare gli onori di casa il direttore Alessandro Barbano, con la moglie Renata, in platea istituzioni, artisti, sportivi, intellettuali, professionisti e imprenditori. Tra i primi ad arrivare, con la compagna Ida Montella, Ambrogio Prezioso, presidente dell'Unione industriali di Napoli, appassionato della Serao e dei suoi scritti: «Un grande esempio di giornalismo colto e popolare, una donna concreta nella sua straordinaria modernità innamorata di Napoli ma - dice Prezioso - ugualmente obiettiva e pungente quando si trattava di denunciare ciò che non andava». Un secolo e 26 anni è la distanza che separa da quel 16 marzo 1892 quando donna Matilde e il marito Edoardo Scarfoglio fondarono il giornale che avrebbe attraversato tre secoli nel segno della migliore napoletanità. E Marino Niola, antropologo, non ha dubbi: «Oggi più che mai la voce del primo quotidiano del Mezzogiorno è indispensabile: il momento politico è complesso e Il Mattino rappresenta le ragioni del Sud». Poi, il premio: «L'anno scorso fu Antonia Arslan, quest'anno tocca alla Nafisi, una delle voci più critiche nel mondo islamico, il volto moderno dell'Islam, grande scrittrice e studiosa iraniana che merita fino in fondo questo riconoscimento».



Nel palco reale, con il direttore Barbano e la sovrintendente del teatro Rosanna Purchia, siede la scrittrice Azar Nafisi in attesa di ricevere il premio. Accanto a lei il presidente e amministratore delegato de «Il Mattino» Albino Majore, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, il sindaco, Luigi de Magistris, il capo di gabinetto del Comune Attilio Auricchio, il questore, Antonio De Iesu, il prefetto Carmela Pagano, il parlamentare Dem Gennaro Migliore. Poco più dietro Ubaldo Del Monaco, alla guida del Comando provinciale Carabinieri, il generale di brigata della Guardia di Finanza Gianluigi D'Alfonso, e quello di divisione Fabrizio Carrarini.
 
Una serata nel segno dell'arte e della musica di qualità, dunque. E non a caso sono state scelte le arie da affidare ai tre soprani che portano alto il nome della Campania nei più grandi teatri del mondo: Maria Grazia Schiavo, Rosa Feola, Carmen Giannattasio. «Tre cantanti straordinarie» per Marinella De Nigris, appassionata di musica lirica: «Un'esibizione strepitosa», commenta l'avvocato napoletano: «Dalla Traviata alla Bohème, momenti di emozione pura. Una serata che rappresenta il trionfo delle donne, la conferma della linea di progresso e modernità portata avanti da Il Mattino sia dal punto di vista culturale che sociale».
In platea, con il direttore delle relazioni esterne del San Carlo Emanuela Spedaliere, le istituzioni politiche, giudiziarie, culturali ed economiche di Napoli, a cominciare da Giuseppe Maiello nuovo presidente dell'Interporto Campano al presidente del Cis, Nando Grimaldi, il presidente della Banca di Credito cooperativo Amedeo Manzo, il magistrato Aldo De Chiara, l'assessore comunale ai Giovani, Alessandra Clemente il fotografo Mimmo Iodice, il presidente di Nagorà Francesco Tuccillo con la moglie Antonella Nardone, l'armatore Mario Mattioli con la moglie Francesca Gomez, l'imprenditore Gianni Lettieri. Tutti a partecipare a una serata che è anche l'occasione per presentare ai lettori la nuova veste grafica de «Il Mattino». «Renderà certamente il giornale più accattivante», commenta il professore Luigi La Bruna, uno dei massimi esperti di Diritto romano, convinto che «appuntamenti come il premio Serao contribuiscano alla crescita culturale della città. Napoli ha bisogno di tanti momenti di aggregazione, e non solo dal punto di vista sportivo di cui pure sono accanito sostenitore. C'è bisogno di arte, letteratura, cultura e impegno civile, e mi rallegro con il direttore de Il Mattino per questa bella iniziativa».

A rappresentare il mondo della ricerca, con Andrea Ballabio, direttore dell'istituto Telethon di genetica e medicina, il professore Marco Salvatore, al San Carlo con la moglie Hilde. Il direttore scientifico dell'istituto di ricerca Sdn, anima e motore del «Sabato delle idee», parla di «felice sinergia alla base del premio Serao tra un pilastro dell'informazione come Il Mattino e un prestigioso teatro come il San Carlo. Un esempio virtuoso dell'importanza di fare rete per il sistema culturale della nostra città. Un indispensabile pluralismo intellettuale celebrato nel migliore dei modi con la premiazione di una scrittrice dalla storia personale e pubblica come quella di Azar Nafisi». Nel foyer, ragionando sui futuri scenari politici con alcuni docenti napoletani, il rettore dell'università Suor Orsola Benincasa dove, questa mattina, nella biblioteca Pagliara, Azar Nafisi terrà una lezione sulle relazioni tra la cultura italiana e quella iraniana: «Un tema nevralgico per il nostro Paese - dice D'Alessandro - come quello del dialogo interculturale che cerchiamo di promuovere anche dai banchi del nostro ateneo». Con lui il direttore amministrativo de «Il Mattino», Massimo Garzilli, il professore Raffaele De Luca Tamajo, ordinario di Diritto del lavoro alla Federico II, gli architetti e docenti universitari Cherubino Gambardella e Alessandro Castagnaro, il professore Vincenzo Argenzio, chirurgo plastico all'università Luigi Vanvitelli.

Immancabile il momento dei selfie prima del buffet allestito subito dopo lo spettacolo nel foyer del teatro. Il più richiesto sembra essere l'ex campione pluridecorato di pugilato Patrizio Oliva. Seguono a ruota le foto ricordo con il cantante Sal Da Vinci: «Sono arrivato in ritardo, - dice - venivo da Roma, ma per nulla al mondo avrei rinunciato a partecipare a questa serata. Il Mattino è il mio giornale, quello che leggeva anche mio padre, e la musica lirica mi piace quanto la canzone napoletana». Gli fa eco lo stilista Eddy Monetti: «Anche io sono tornato apposta da Milano. È una serata importante per l'arte e la musica, ma soprattutto per questa città dove si continua a vivere un gran fermento intellettuale e culturale. Sì, anche grazie al Mattino che era, e resterà sempre, anche il mio giornale».
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