A Napoli la Consulta degli immigrati: così gli stranieri partecipano alla vita politica

A Napoli la Consulta degli immigrati: così gli stranieri partecipano alla vita politica
di Paola Marano
Giovedì 1 Marzo 2018, 16:38 - Ultimo agg. 16:40
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Le comunità straniere entrano ufficialmente a far parte della vita politica di Napoli e lo fanno grazie alla «Consulta de​gli Immigrati», uno strumento di partecipazione che apre ancora di più all'inclusione e all'integrazione dei migranti ospiti o radicati sul territorio partenopeo. Presentato stamattina nella Sala Giunta di Palazzo San Giacomo dall'assessore alle politiche sociali Roberta Gaeta e dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris, l'organismo, approvato con una delibera di giunta, coinvolgerà le comunità straniere e le associazioni, enti o sindacati che operano nel settore dell'immigrazione. Lo strumento di coinvolgimento democratico nella vita cittadina affonda le sue radici nella crescente domanda di partecipazione delle stesse comunità in seguito all'istituzione del tavolo sull'immigrazione.
 


«Una partecipazione reale e concreta alle scelte per questa città - ha spiegato l'assessore Gaeta - molto si è parlato dell’accoglienza, ma noi non vogliamo affrontare solo questo aspetto, piuttosto mettere al centro la vita quotidiana e le prospettive dei figli di tante persone che vivono da anni nella nostra città e che che contribuiscono al suo sviluppo e al cambiamento positivo-. Faremo un primo incontro come tavolo immigrazione e ci sarà la partecipazione, come già accade ora, delle diverse comunità di stranieri e delle associazioni che già che risiedono qui a Napoli» - ha concluso. 

La consulta, della durata di due anni, si riunisce in seduta ordinaria due volte l'anno, a meno che almeno un quinto dei suoi membri faccia richiesta di seduta straordinaria. 

«Un ulteriore strumento che va in controtendenza rispetto a chi non ha il coraggio di riconoscere diritti che sono sanciti nelle costituzioni democratiche di tutto il mondo, oltre che dagli dell’ONU  - ha affermato il primo cittadino Luigi de Magistris - Di fronte al vento del respingimento qui la solidarietà è molto forte e lo si vede e la si esprime in modo non solo umanitario, ma attraverso strumenti giuridici e amministrativi: siamo per un' intergrazione che veda le persone non divise dal colore della pelle o dalla provenienza, ma unite dagli stessi diritti e gli stessi doveri per poter partecipare alla vita di una comunità, che è la nostra città». 

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