Sprint finale, il Pd insegue la rimonta
ma c'è l'incognita Renzi a Pomigliano

Sprint finale, il Pd insegue la rimonta ma c'è l'incognita Renzi a Pomigliano
di Adolfo Pappalardo
Mercoledì 28 Febbraio 2018, 10:26 - Ultimo agg. 12:21
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«Matteo Renzi sarà di nuovo in Campania, a Pomigliano D'Arco, per ribadire come il Sud per noi è importante, ci abbiamo investito molto e non lo abbandoneremo», dice Ettore Rosato, capogruppo pd uscente alla Camera. E il segretario nazionale democrat domani dovrebbe essere nella ex Stalingrado del Sud, ormai diventata il collegio del grillino Luigi Di Maio. Da qui la decisione di Renzi di esserci, come a sfidarlo nel suo fortino dopo le richieste di confronti diretti andati a vuoto in tutta la campagna elettorale ormai al termine.

«Siamo certi che non ci sarà ma sarebbe bello se Di Maio si facesse trovare a Pomigliano. In alternativa Renzi andrebbe volentieri da qualche altra parte, se l'agenda di Di Maio dovesse essere complicata», continua Rosato. «Di Maio è sempre sparito dai confronti in campagna elettorale, non li ha mai voluti. Io invece credo che la campagna elettorale sia l'occasione migliore perché ci si confronti e si eserciti una dialettica vera, piuttosto che - attacca il capogruppo - utilizzare fake news o insulti che impazzano in rete e non servono a capire cosa succederà all'Italia dopo le elezioni».

Anche se l'appuntamento di Renzi già previsto tra oggi e domani corre anche il serio rischio di saltare. Agenda fitta in queste ore in attesa della chiusura finale che l'ex premier ha voluto il giorno dopo a Firenze. Ma il segretario democrat tiene, e molto (tanto che è stato lui a pensarci mettendo in grande difficoltà il suo staff alle prese con tanti appuntamenti da gestire), alla seconda tappa napoletana. Anche per dare lo sprone ad un partito che appare in affanno proprio in questa regione. Senza contare che è stato azzoppato una decina di giorni fa dall'inchiesta rifiuti nata da una videoinchiesta di Fanpage. Ma se l'altro giorno il ministro Delrio ha spiegato che l'indagine peserà negativamente sul voto in Campania, Rosato è di parere opposto.

 

«Penso che la campagna elettorale fatta sulle notizie legate a fatti di valenza penale non sia mai una bella campagna elettorale. I magistrati devono fare con indipendenza e serenità il loro lavoro, noi lo rispettiamo e li incitiamo a fare bene come sanno fare. Le inchieste - aggiunge Rosato - per noi sono positive, quando c'è un'inchiesta vuol dire che c'è un magistrato e ci sono le forze di polizia che stanno lavorando ed è bene che lo facciano. Purtroppo ci sono ambiti su cui c'è bisogno di andare fino in fondo nelle riforme, e uno di questi è quello dei rifiuti». E conclude: «C'è bisogno di regole, strutture ma anche di investimenti per affrontare il tema dei rifiuti in maniera chiara. Solo così si esce dall'opacità in cui ci può essere sempre un pezzo della malavita organizzata che può infiltrarsi».
E proprio stamani il governatore De Luca (il cui figlio Roberto ha dovuto rassegnare le dimissioni da assessore a Salerno per l'inchiesta sui rifiuti) ha dato appuntamento ai giornalisti a Giugliano per fare il punto sul piano di rimozione delle ecoballe stipate negli anni dell'emergenza rifiuti. Mossa preventiva: per evitare che nell'ultimo miglio della campagna elettorale possa saltar fuori qualche video imbarazzante per palazzo Santa Lucia e, soprattutto, per il Pd. Veleni e fango deleteri a 24-48 ore prima del voto.
Ma intanto il Pd deve fare i conti con sondaggi che lo darebbero indietro in Campania. «Non credo ma ci sono ancora moltissimi indecisi che sicuramente sapranno valutare le cose buone fatte dal Pd in questi ultimi cinque anni. Specie al Sud», dice Stefania Covello, responsabile nazionale del Mezzogiorno per il Pd e candidata a Napoli. «Il Mezzogiorno è tornato ad essere attivo grazie a tante misure. Senza strombazzare con arroganza, possiamo rivendicare con orgoglio tante cose: da Resto al Sud alla decontribuzione, dalla riduzione del credito d'imposta alla creazione delle zone Zes. E il Sud deve continuare la sua crescita nel solco di questi ultimi 5 anni. Finalmente - conclude la Covello - abbiamo raggiunto un segno positivo e il Pd rimane l'unica alternativa della crescita del Paese diversamente dal movimento 5 Stelle: ogni giorno compie azioni che abusano della credulità popolare in una logica di mero assistenzialismo».
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