Dieci storie proprio così: al Mercadante l'Italia che resiste alle mafie

Dieci storie proprio così: al Mercadante l'Italia che resiste alle mafie
di Daniela De Crescenzo
Giovedì 7 Marzo 2019, 17:12
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E' tornato a Napoli, al Teatro Mercadante, il progetto Il Palcoscenico della legalità con lo spettacolo "Dieci storie proprio così" terzo atto, nato da un’idea di Giulia Minoli su drammaturgia di Emanuela Giordano e della stessa Minoli e la regia di Emanuela Giordano.

Rivolto soprattutto al pubblico dei giovani e agli studenti, lo spettacolo è vincitore del Premio Anima 2016 per la categoria teatro e racconta  storie di vittime innocenti della criminalità organizzata, ma anche di chi continua ad opporsi alle mafie ed è parte integrante del progetto Palcoscenico della Legalità promosso da molte tra associazioni e istituzioni. Quella proposta al Mercadante, dunque, non è solo una piece teatrale, ma anche il frutto di una riflessione collettiva che ha coinvolto le maggiori Istituzioni teatrali d’Italia, le associazioni impegnate nell’antimafia e quelle che lavorano per il riutilizzo sociale dei beni confiscati. E al termine di ogni rappresentazione ogni spettatore può porre domande, fare osservazioni, raccontare emozioni.

Ed ecco le dieci storie di quest'anno: una dopo l'altra ci raccontano che un'altra Italia è possibile

Bruno Caccia: procuratore della repubblica di Torino, ucciso dalla ‘ndrangheta nel giugno del 1983. La controversa storia dell'unico omicidio di 'ndrangheta nel nord Italia che lascia trasparire in filigrana la fitta rete di relazioni che negli anni Ottanta connetteva alcuni membri della criminalità organizzata calabrese a esponenti delle istituzioni e della magistratura piemontese.

Cortocircuito: è un’associazione culturale antimafia di Reggio Emilia, formata da studenti universitari. Nasce nel 2009 come giornalino studentesco indipendente e web-tv per le scuole. Attraverso delle video-inchieste e dei reportage ha messo in luce la penetrazione della criminalità organizzata di stampo mafioso nel territorio.

Giovanni Tizian: è un giornalista calabrese, si traferisce in Emilia Romagna dopo l’omicidio del padre, un funzionario di banca che non si era piegato alla ‘ndrangheta. Laureato in criminologia presso l'Università di Bologna, ha iniziato a scrivere con la Gazzetta di Modena nel 2006 conducendo inchieste sulle infiltrazioni mafiose nel territorio. Dal 2011 vive sotto scorta.

Gaetano Saffioti: imprenditore edile calabrese. Per anni subisce le violenze della ‘ndrangheta, fino a quando decide di denunciare per riconquistare la propria libertà, diventando testimone di giustizia. La sua denuncia ha contribuito all’arresto di molti boss della Piana di Gioia Tauro. Oggi vive sotto scorta, ma continua a lavorare in Calabria.

Gabriella Augusta Maria Leone: Sindaco di Leinì, comune in provincia di Torino. La storia di un rinnovato impegno politico e sociale in un comune precedentemente sciolto per infiltrazioni mafiose.
Maria Stefanelli: la prima donna testimone di giustizia contro la ‘ndrangheta al nord appartenente a famiglie mafiose. Vive con la figlia sotto protezione dello Stato ed è testimone al maxiprocesso Minotauro, che indaga le infiltrazioni delle cosche calabresi in Piemonte.

Sanitaensamble: orchestra giovanile attiva nel Rione Sanità di Napoli - un quartiere spesso associato a storie di degrado e marginalità - che offre a bambini, adolescenti e giovani una formazione musicale di alto profilo.
Federica Angeli: giornalista di La Repubblica che vive ad Ostia, il municipio di Roma sciolto nel 2015 per infiltrazioni mafiose. Per le sue coraggiose indagini e denunce oggi vive sotto scorta.

Cooperativa sociale La paranza: nata nel 2006 da un gruppo di ragazzi e ragazze del Rione Sanità di Napoli, ha contribuito alla riscoperta e alla valorizzazione del patrimonio artistico e culturale del quartiere. Negli anni hanno progettato e sviluppato percorsi formativi e processi di inserimento lavorativo, di scambio e di networking fra persone, enti ed associazioni.
Fiume in piena: un movimento popolare che raccoglie cittadini, studenti, associazioni, rappresentanze sociali e territoriali provenienti dal triangolo della Terra dei Fuochi, in prima linea nella lotta per la salvaguardia dell’ambiente contro gli abusi della criminalità organizzata.

La fattoria di Masaniello Ristorante - Pizzeria Etica: nasce nel quartiere Pilastro di Bologna e coinvolge lavoratori svantaggiati e una rete di associazioni e cooperative del territorio con cui mette in campo attività educative, formative e culturali. Per la sua cucina utilizza prodotti realizzati da cooperative sociali che lavorano su terreni confiscati alle mafie, presidi Slow Food, aziende antiracket o che operano in carcere.

Associazione Figli in Famiglia: ha creato un centro di aggregazione minorile in un appartamento confiscato al clan Mazzarella a San Giovanni a Teduccio, periferia est di Napoli.

Nicoletta Polifroni: calabrese, ha studiato legge a Bologna. Nel 1996 suo padre, un imprenditore edile, è stato ucciso dalla ‘ndrangheta perché si rifiutava di pagare il pizzo. 

Tamara Ianni: collaboratrice di giustizia e testimone chiave nel processo al clan Spada. Per le sue dichiarazioni oggi vive con la sua famiglia in una località protetta.
 
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