La salute dei migranti dai territori di guerra, convegno a Napoli

La salute dei migranti dai territori di guerra, convegno a Napoli
Venerdì 12 Aprile 2019, 19:58
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Affrontare i problemi delle popolazioni migranti del bacino del Mediterraneo, «riflettendo sull'importanza di un'adeguata assistenza sanitaria, soprattutto per le fasce più deboli, e di efficaci percorsi di prevenzione delle malattie» è l'obiettivo, sottolinea una nota, del workshop internazionale «La costruzione della pace nel Mediterraneo - Salute della donna e del bambino migranti dai territori di guerra», promosso dal Distretto Rotary 2100, organizzato per domani dal Rotary Club Napoli Castel Sant'Elmo e patrocinato anche dall'Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II. Istituzioni, professionisti della salute, studiosi si confronteranno, dalle 9 alle 18, nella Sala dei Baroni del Maschio Angioino, a Napoli, attraverso forum, talk-show e testimonianze, per favorire «una rinnovata consapevolezza sullo stato di salute dei popoli, tra i pilastri fondamentali per costruire il futuro della globalizzazione. Negli ultimi anni, infatti, un gran numero di migranti ha raggiunto il nostro Paese, ciò ha sovvertito la geografia ormai consolidata delle patologie endemiche, ematologiche ed infettive dei singoli Stati di provenienza». Malattie che circa venti anni fa si ritenevano debellate in Europa, o comunque sotto controllo, come la tubercolosi, la gonorrea e la sifilide, «oggi sono nuovamente presenti e, come nel caso della tubercolosi, con una variante genica antibiotico resistente» si evidenzia ancora nella nota. Inoltre, «sotto il profilo psichico, le persone esposte a gravi traumi prima e durante la migrazione presentano disturbi in misura maggiore rispetto alla popolazione autoctona e ai migranti economici». Nella pratica clinica rivolta a richiedenti asilo e rifugiati che hanno subito violenze estreme o torture, «si riscontrano gravi disturbi del sonno con pensieri invasivi, crisi di depersonalizzazione e si riscontra inoltre un'associazione particolare tra tortura e dolore cronico».
Il workshop sarà anche l'occasione per fare il punto sul progetto Rotary «Una rete per TE. Talassemia ed Emoglobinopatie» nel Mediterraneo. Inizialmente sviluppato in Marocco, il progetto oggi si estende ad altri paesi della fascia mediterranea e in Italia ed ha l'obiettivo di «migliorare le conoscenze sulla talassemia e le altre emoglobinopatie e di poterle prevenire e curare». Il convegno, aperto dai saluti del sindaco, Luigi de Magistris, del console della Repubblica di Tunisia a Napoli Beja Ben Abdelbaki Fraoua, del direttore dell'Ufficio Diocesano Migrantes don Pasquale Langella e del direttore generale dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II Vincenzo Viggiani, sarà articolato in tre sessioni. La prima sessione sarà dedicata al forum «In fuga dalla guerra a poche ore da noi», moderato da Giuseppe Galloro Associato di Chirurgia Generale della Federico II e Ottavio Lucarelli, presidente dell'Ordine dei Giornalisti della Campania. A seguire il talkshow «Mamme e Bambini» condotto e moderato da Chiara Del Gaudio, giornalista RAI UNO Unomattina. Mentre la terza sessione, moderata da Cesare Formisano, associato di Chirurgia generale federiciano e Diana Galletta, psichiatra dell'AOU Federico II, sarà dedicata alle testimonianze sul tema delle migrazioni e dei disturbi da stress post-traumatici che colpiscono donne e bambini, e vedrà tra gli altri la partecipazione di Pietro Bartòlo, medico di Lampedusa.
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