Mitra d'oro e investimenti: il viaggio in Asia del principe saudita

Mitra d'oro e investimenti: il viaggio in Asia del principe saudita
di Erminia Voccia
Sabato 23 Febbraio 2019, 15:56
3 Minuti di Lettura
La tappa in Cina è stata l'ultima del viaggio verso Oriente dell'erede al trono saudita Mohammed bin Salman o MbS. Le foto del principe in giro per l'Asia a cercare accordi da miliardi di dollari servirebbero a riabilitare la sua immagine dopo l'isolamento dovuto all'omicidio di Jamal Khashoggi, di cui MbS continua a negare la responsabilità. La morte del giornalista ha portato a un raffreddamento dei rapporti tra Riad e l'Occidente senza però interrompere il flusso della vendita di armi verso il regno. Tuttavia, l'obiettivo del tour asiatico di MbS è prima di tutto rafforzare la collaborazione sino-saudita per le Nuove Vie della Seta e trovare l'armonizzazione tra il piano cinese “Made in China 2025”, che farebbe della Cina una potenza tecnologica in grado di esportare beni ad alto valore aggiunto, e l'ampio programma di riforme “Vision 2030”, attraverso cui Riad punta a ridurre la dipendenza dalle esportazioni di petrolio.

La Cina è il primo partner commerciale dell'Arabia Saudita, nel 2018 infatti il valore delle esportazioni saudite verso l'ex Impero Celeste ha raggiunto i 64 miliardi di dollari, mentre il commercio bilaterale l'anno scorso è aumentato del 32%. Riad, inoltre, è un partner fondamentale per il fabbisogno energetico della Cina che necessita del greggio in arrivo dai Paesi del Golfo per alimentare la propria crescita. In Cina MbS ha visitato la Grande Muraglia, ha incontrato il vicepremier Han Zheng e nel pomeriggio di venerdì 22 febbraio il presidente Xi Jinping. Gli accordi firmati a Pechino riguardano in particolare la collaborazione nel settore energetico e dell'industria chimica. Il colosso del petrolio Saudi Aramco ha firmato un accordo da 10 miliardi di dollari per la costruzione di progetti petroliferi e petrolchimici in Cina. Come riferisce l'agenzia di Stato saudita, i 35 accordi di cooperazione economica varrebbero 28 milardi di dollari. Il Global Times di Pechino scrive che le intese tra Xi e MbS riguardano un gran numero di settori, tra cui il commercio, gli investimenti e la politica.



Prima di arrivare in Cina, MbS ha incontrato il premier indiano Naredra Modi. La prima meta del tour in Asia di MbS è stata però il Pakistan, dove il principe saudita ha ricevuto un'accoglienza grandiosa e un mitra d'oro come souvenir. MbS ha concluso un accordo che prevede investimenti da 20 miliardi di dollari per dare ossigeno alla debole economia pakistana. In Pakistan si gioca la partita più importante per le Nuove Vie della Seta, l'enorme progetto infrastrutturale di Pechino che vuole avvicinare l'Asia all'Africa e all'Europa. «Crediamo che il Pakistan sarà un Paese molto importante nel prossimo futuro e vogliamo essere certi di fare la nostra parte», ha dichiarato MbS a Islamabad questa settimana. L'accordo più rilevante firmato tra Arabia Saudita e Pakistan prevede non a caso la costruzione di un complesso per la raffinazione di petrolio da 8 miliardi di dollari nel porto strategico di Gwadar. Il porto è uno snodo cruciale del corridoio economico Cina-Pakistan e progetto centrale delle Nuove Vie della Seta. Le ricadute geo-strategiche della collaborazione tra Riad e Pechino rischiano però di mettere la Cina in una posizione delicata verso l'Iran, altro partner importante nella regione e acceso rivale dell'Arabia Saudita. Il porto di Gwadar è distanze appena 72 chilometri da quello iraniano di Chabahar su cui ha investito l'India. Quello tra Pechino e Teheran è un rapporto di amicizia che va oltre la cooperazione economica e si allarga al piano militare. Gli investimenti di Pechino nella regione sono la chiave per mettersi al riparo dai rischi posti dall'instabilità politica e fino a questo momento la Cina ha cercato di preservare gli interessi economici senza alcuna interferenza politica. Continuare così sembra abbastanza difficile.






















 
© RIPRODUZIONE RISERVATA