Bandiera neonazi nella caserma, la nuova vita del fascismo tra stadi e web

Bandiera neonazi nella caserma, la nuova vita del fascismo tra stadi e web
di Francesco Lo Dico
Lunedì 4 Dicembre 2017, 11:03 - Ultimo agg. 12:02
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Si annida una forte valenza simbolica nella bandiera del Secondo Reich issata nella caserma Baldissera di Firenze: a settant'anni dalla Liberazione, l'ultradestra è uscita dall'oblio nel quale sembrava averla seppellita la storia ed è pronta a levare il palmo destro all'ombra di vecchi gonfaloni tornati a garrire in tutta Europa. A mettere tutti sugli attenti sono stati i neofascisti di CasaPound. Finiti sotto i riflettori a Ostia grazie a un consenso che ha sfiorato la doppia cifra, vantano numeri in crescita in tutto il centro-Nord. Sospinto da una rete di attivisti che vanta ormai 104 sedi in tutta Italia, Cpi offre slogan anti-immigrati e generi di conforto ai connazionali in difficoltà (proprio come gli alter-ego greci di Alba Dorata), ed è spesso ben disposto a anche a sassaiole contro la polizia in difesa delle case occupate. Ma il movimento fondato da Iannone è in forte ascesa anche sui social: su Facebook Cpi veleggia a quota 225mila like, mentre #ArruolatiAlPrimato è diventato nei giorni scorsi trending topic di Twitter. Numeri importanti. A tal punto che la rivista di riferimento Primato Nazionale, è uscito due mesi fa dai confini della rete per finire nelle edicole, al traino dell'attrice Nina Moric, ma anche di firme come il direttore Adriano Scianca (Il Secolo, Il Foglio), Francesco Borgonovo (Libero) e Paolo Bargiggia (Mediaset).
 
Trainati dalla tartaruga frecciata simbolo di CasaPound, sono riemersi anche i militanti di Forza Nuova, pronti a ripercorrere la storia in senso inverso con il sostegno al Movimento dei Forconi, e poi con la marcia su Roma dello scorso 4 novembre. Fondata nel 1997 da Roberto Fiore, ex esponente dei Nuclei armati rivoluzionari ai quali si imputano 33 omicidi e la strage di Bologna, Forza Nuova nasce in seguito alla lunga latitanza di Fiore. Condannato per associazione sovversiva e banda armata, il leader della destra antagonista ha riparato a Londra tra l'80 e il 99, per fare rientro in Italia in seguito alla prescrizione dei reati a lui contestati dopo aver accumulato una fortuna Oltremanica: di sua proprietà Easy London, azienda da 15 milioni di euro di fatturato, e più di 1300 appartamenti. Nazionalista e omofobo, il partito di Fiore si distingue da CasaPound (che ne ha preso più volte le distanze) per la forte venatura religiosa, ha sedi in tutte le regioni e conta su 2500 camerati e 240mila fan su Facebook. Ma il vero zoccolo duro del movimento capace di raccogliere 500mila voti alle politiche del 2006, è annidato nelle 40 frange estremiste che secondo il rapporto del Viminale infiltrano la tifoseria calcistica italiana. Su tutte le Brigate gialloblu del Verona, e gli Ultras della Roma e della Lazio, di recente al centro delle polemiche per le figurine antisemite di Anna Frank apparse allo stadio Olimpico. Nel retroterra ultras, e sulle orme di CasaPound, si muove anche Lealtà e azione, formazione neonazista radicata in Lombardia che proprio con Cpi è stata protagonista, il 29 aprile scorso, della parata al cimitero Maggiore di Milano culminata in mille saluti romani ai caduti della Rsi e oltre 100 indagati per apologia di fascismo. Di stampo antisemita, Lealtà e azione (31 mila like su Fb), si ispira a Leon Degrelle, ufficiale nazista delle Waffen SS, e Cornelius Codreanu, fondatore della Guardia di Ferro Rumena che nel 1941 fu responsabile di una strage di civili ebrei a Bucarest. Il movimento ha portato in consiglio comunale a Monza, eletto in quota Meloni, uno dei suoi padri fondatori: l'ex senatore della curva ultras del Monza, Andrea Arbizzoni. Due bombe carta infarcite di chiodi, piene di minacce al ministro Lorenzin, hanno attirato l'anno scorso l'attenzione anche su un altro gruppo neonazista del bergamasco, Manipolo d'Avanguardia che sul suo sito rivendica l'odio per Israele e la plutocrazia. Ma nella galassia nera del Nord orbitano anche i milanesi Skin4Skin, Generazione Identitaria, e anche quel Veneto Fronte Skinheads, che attivo a Verona insieme a Fortezza Europa, è nato nella seconda metà degli anni 80 con una forte impronta antisemita e razzista. Lo stesso gruppo è tornato a far parlare di sé giorni fa a Como, in seguito all'irruzione in una comunità per immigrati. Attivissima a Milano anche la filiale italiana di Hammerskin, organizzazione filonazista che ha propaggini in tutto il globo, e radici nel Klu Klux Clan risorto a metà degli anni 80 negli States e sdoganato dalla destra trumpista. A chiudere il fronte nazista lombardo, la misteriosa Do.Ra., Comunità varesina dei dodici raggi fondata nel 2012 e gestita secondo gerarchie militari da 170 soci che hanno un riferimento ideale nel sole nero, simbolo del castello di Wewelsburg che fu sede delle SS.

In sinergia con CasaPound si muovono a Roma Avanguardia Nazionale, fondata nel 62 dall'ex Msi casertano oggi 81enne Stefano Delle Chiaie, e Rivolta Nazionale che ha come simbolo la bandiera del Terzo Reich. Rivolta nazionale non è altro che una costola di Militia, capeggiata dal militante storico di estrema destra Maurizio Boccacci, già responsabile di diversi blitz contro ebrei e immigrati. Si definisce fascista, ma non di destra, il Movimento fascismo e libertà fondato nel 1991 dal senatore Msi Giorgio Pisanò, che si rifà alla matrice socialista del primo Mussolini. Nati al Sud, ma ormai diffusi in tutta Italia, sono infine i Fasci nazionali del lavoro fondati dallo psichiatra palermitano Giuseppe Ridulfo che esibiscono nel simbolo il fascio littorio. Il movimento è finito nell'occhio del ciclone dopo l'elezione a Sermide, nel Mantovano, della consigliera Fiamma Negrini. Nel corso dell'inchiesta successiva all'elezione 9 indagati e l'accusa di ricostituzione del partito fascista. Ad attirare l'attenzione dei magistrati lo slogan del movimento littorio: «Il futuro è tornato».
 

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