Forza Italia-Lega, il patto del Sud. Obiettivo: ricostruire il centrodestra

Forza Italia-Lega, il patto del Sud. Obiettivo: ricostruire il centrodestra
di Francesco Pacifico
Martedì 27 Novembre 2018, 08:54 - Ultimo agg. 14:31
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Una Forza Italia del Sud. Che già parlerebbe con la Lega per ricostruire il centrodestra. Un progetto ancora in embrione, il cui primo passo sarà riequilibrare le politiche di quello che rimane del partito di Berlusconi verso tematiche più meridionali: l’abbassamento del Rc auto oppure porre paletti all’autonomia richiesta dai governatori del Nord. Poi bisognerà mettere mano allo Statuto, dando più poteri ai livelli locali, che oggi sono costretti a concordare ogni candidatura a Roma. Infine - se un riequilibrio nella geografia azzurra non sarà ottenuto - c’è il sogno, la tentazione di costruire una Forza Italia del Sud, sul modello della Csu bavarese, legata alla casa madre in un rapporto federale. 
Nessuno vuole andare allo scontro con Silvio Berlusconi né sono nuove spinte autonomiste sotto il Liri Garigliano. Ma c’è malcontento tra gli azzurri del Sud. L’ultimo affronto è stato il voto sul famoso emendamento Ischia, presentato dalla berlusconiana siciliana Urania Papatheu, che ha provato a congelare il richiamo al condono del 1985 nella sanatoria edilizia per l’Isola verde. Un perfetto putsch in commissione Lavori pubblici del Senato pare orchestrato dall’alto da FI e Pd anche con l’avallo dei grillini dissidenti, che ha dimostrato la debolezza del governo in Senato, ma che ha anche finito per imbarazzare i parlamentari campani. Come il coordinatore Domenico De Siano (che ha votato contro) e i suoi colleghi Vincenzo Carbone, Luigi Cesaro, Antonio Pentangelo, Paolo Russo e Carlo Sarro, che si sono autosospesi dal partito. Per non parlare del rinvio degli Stati generali del Sud, che si sarebbero dovuti tenere a Ischia gli scorsi 27 e 28 ottobre e saltati per il maltempo, e non sono stati più convocati. 
GLI INTERVENTI
Al rilancio del partito in chiave meridionalista starebbero lavorando in Campania De Siano e Russo, in Calabria la coordinatrice Jole Santelli e il vicecapogruppo alla Camera Roberto Occhiuto, in Puglia il coordinatore Mauro D’Attis e il deputato Francesco Paolo Sisto. Tutti guardano come leader la vicepresidente della Camera, Mara Carfagna. Racconta un esponente meridionale di Forza Italia: «In Campania, Puglia o Sicilia i sondaggi ci danno saldamente tra il 19 e il 20 per cento. In Lombardia non si va oltre l’8. Il partito esiste solo al Sud, ma nonostante questo restiamo una forza nordista. Se vogliamo ricostruire il centrodestra con la Lega, l’unica cosa che possiamo mettere sul piatto sono i voti meridionali, indispensabili a Salvini per conquistare i collegi uninominali nel Mezzogiorno e governare senza i Cinquestelle. In quest’ottica ci sarebbe un dialogo con i massimi esponenti nazionali del Carroccio». La prima mossa del fronte meridionale è stata nelle scorse settimane quella di chiedere, durante le riunioni con i colleghi di Camera e Senato, più appoggio a misure di carattere più meridionalista: emendamenti per riequilibrare l’Rca auto - pare copiando una proposta di Luigi Di Maio della scorsa legislatura al decreto concorrenza - o per irrobustire le pensioni dove l’attesa di vita è più bassa. Quindi più fondi e minore burocrazia per le Zes, Ires zero per le imprese nate nel Mezzogiorno fino all’introduzione di sistemi perequativi e del Lep (i livelli essenziali delle prestazioni) per riequilibrare le richieste di autonomia dei governatori del Nord. All’epoca dai capigruppo Maria Stella Gelmini e Annamaria Bernini arrivò un tiepido via libera, poi il caso Ischia ha riportato gelo tra le parti. I prossimi passi saranno fare nuovi blitz in Parlamento e organizzare manifestazioni sul territorio - a Napoli dovrebbe tenersene una prima dell’Immacolata - per discutere del ruolo di Forza Italia al Sud. Poi si proverà a chiedere ai vertici del partito di rivedere lo Statuto, anche perché i ras locali sulle candidature alle Europee non vogliono imposizioni da Roma. 
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