Preti gay, il vescovo di Teggiano-Policastro annuncia sanzioni per chi ha sbagliato

Preti gay, il vescovo di Teggiano-Policastro annuncia sanzioni per chi ha sbagliato
di Antonietta Nicodemo
Giovedì 1 Marzo 2018, 15:59 - Ultimo agg. 2 Marzo, 09:49
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Dopo lo scandalo sui preti gay, il vescovo della diocesi di Teggiano-Policastro Monsignor Antonio De Luca annuncia punizioni per chi ha sbagliato e lo fa attraverso una nota stampa. Una lettera che punta anche a riportare serenità nelle parrocchie del Cilento e del Vallo di Diano, alle quali apparterrebbero alcuni dei preti finiti nel dossier dell’avvocato gigolò.

«La divulgazione di notizie riguardante i comportamenti scandalosi di alcuni membri del clero di molte diocesi del Mezzogiorno - scrive -  addolora in maniera grave la nostra comunità diocesana. La consegna del dossier da parte della Curia di Napoli permetterà di prendere visione delle responsabilità e le necessarie iniziative canoniche che la Santa Sede stabilisce in questi casi.  Nel frattempo non possiamo non esprimere la vicinanza alle comunità turbate e preoccupate di fronte al rischio di vedere vanificata una consolidata esperienza di fede e di cultura religiosa che da sempre ha contraddistinto questa terra. Ci sta a cuore altresì riaffermare e riconoscere l’opera meritoria di moltissimi nostri sacerdoti che nella quotidiana fedeltà alla loro vocazione e alla loro missione hanno scritto pagine di memorabile tradizione. Ancora oggi i nostri sacerdoti incidono in maniera notevole e creativa nel tessuto vitale delle nostre comunità, con un’attenzione spiccata verso le istanze educative, sociali, e familiari. Ad essi va il grato riconoscimento, e per questa generosa offerta di sé stessi le nostre comunità non si sentano tradite».

Monsignor De Luca a questo punto va al nocciolo della questione. «Incombe l’obbligo di riconoscere sbagli, errori, opache testimonianze, e richiesta di perdono; perciò con la fermezza che ha ispirato sempre i percorsi e le decisioni, riaffermiamo come Chiesa la totale disponibilità a intraprendere le decisioni e le sanzioni canoniche per un necessario cammino di purificazione vissuto con profonda attenzione alle denunce e con sensibile cautela verso possibili false accuse. Il Vescovo, il presbiterio diocesano, gli operatori pastorali, lavoreranno per riportare la bellezza della fedeltà sul volto della nostra chiesa.La certezza del comune servizio alla verità del Vangelo rafforzi i nostri vincoli ecclesiali».

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