Gessica Lattuca, svolta nelle indagini: tracce di sangue nella casa dell'ex compagno

Gessica Lattuca, svolta nelle indagini: trovate tracce di sangue nella casa dell'ex compagno
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Mercoledì 17 Ottobre 2018, 20:06 - Ultimo aggiornamento: 20:07

Svolta nelle indagini sul caso della scomparsa di Gessica Lattuca, la ragazza di 27 anni scomparsa da Favara, un piccolo paese in provincia di Agrigento, il 12 agosto di quest’anno. Sono state infatti trovate tracce di sangue all'interno della casa di Filippo Russotto, ex compagno della donna indagato nei giorni scorsi. «È necessario analizzare le tracce di sangue che sono state rinvenute all’interno dell’abitazione di Filippo Russotto - scrive la Procura di Agrigento - Se dovessero appartenere alla donna scomparsa, lo scenario potrebbe cambiare ed emergerebbero inequivocabili responsabilità», svela il periodico "Giallo".

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Filippo Russotto è il padre di tre dei quattro figli di Gessica. Ad alimentare i dubbi degli inquirenti e a rafforzare l’ipotesi di un coinvolgimento dell’uomo nella misteriosa sparizione della giovane mamma, sono state alcune macchie di sangue che i carabinieri del Ris (Reparto investigazioni scientifiche) di Messina hanno trovato nel bagno di casa sua. Piccole tracce ematiche che gli specialisti sono riusciti a isolare e che in questi giorni stanno analizzando in laboratorio. Si tratta di un clamoroso colpo di scena. Se si scoprisse che il sangue appartiene a Gessica, si aprirebbero scenari inquietanti in questa vicenda che da oltre due mesi sta tenendo con il fiato sospeso tutta l’Italia.

Filippo Russotto, che si è sempre proclamato innocente, si difende così: «Quel sangue, con ogni probabilità, appartiene al fratello di Gessica, che un po’ di tempo fa si presentò a casa mia con una ferita alla mano. Ricordo che fu medicato in bagno. Insomma, non è sangue di Gessica, ma di suo fratello!». Ha poi aggiunto Russotto: «Indagando su di me, ritengo che si stia perdendo solo del tempo prezioso per comprendere cosa sia davvero successo a Gessica».

Per stabilire se l’ex compagno della donna sta dicendo la verità o sta mentendo bisognerà attendere i risultati delle analisi scientifiche. Lo ripetiamo: se le macchie di sangue dovessero davvero appartenere a Gessica Lattuca, la posizione di Russotto si aggraverebbe. L’uomo potrebbe essere arrestato per omicidio volontario e occultamento di cadavere. Nel frattempo, i carabinieri hanno sequestrato l’appartamento e due macchine intestate all’uomo. La casa si trova in Fratelli Gracchi, nel centro di Favara. «Il decreto di sequestro si è reso necessario per svolgere accurati controlli finalizzati al rinvenimento di eventuali tracce di Gessica»: è quanto trapela da fonti investigative. 

L’avvocato Salvatore Cusumano, che assiste sia Filippo Russotto sia i familiari di Gessica, dice a Settimanale Giallo: «Ritengo che quello notificato al mio assistito sia un atto dovuto per permettere agli investigatori di fare i cosiddetti “accertamenti non ripetibili”. Filippo Russotto non ha alcuna responsabilità nella sparizione della donna. Gli accertanti in corso lo dimostreranno. A me, così come agli inquirenti, l’uomo ha riferito di non aver visto Gessica la sera in cui è scomparsa. L’ultimo incontro con la donna risale a circa una settimana prima della sua sparizione, quando si sono visti a casa di lui. Gessica era insieme con uno dei suoi quattro figli. Sono rimasti lì a dormire. È altamente probabile che all’interno della casa del mio cliente possano esserci tracce della povera Gessica, dal momento che stiamo parlando di un luogo abitualmente frequentato dalla donna».  

Negli ultimi giorni Filippo Russotto è apparso molto nervoso. L’uomo sta facendo fatica a reggere alla pressione mediatica. In paese, in tanti lo guardano con sospetto. Dice a riguardo l’avvocato Cusumano: «Fino a qualche giorno fa Filippo mi ripeteva di essere tranquillo, non avendo nulla a che fare con la scomparsa della ex compagna, mamma di tre dei suoi quattro figli. Ma da quando gli sono state sequestrate la casa e le auto il suo umore è cambiato. È in difficoltà perché è costretto a dormire a casa del fratello. Inoltre, senza la macchina, non può accompagnare i figli a scuola. Tutto ciò lo rende nervoso. È comprensibile». 

Riguardo alle ricerche, nei giorni scorsi gli investigatori, in seguito alle testimonianze di alcuni soggetti ascoltati come persone a conoscenza dei fatti, hanno setacciato palmo a palmo diverse zone alla periferia di Favara. Alle ricerche hanno partecipato anche il nucleo specializzato dei carabinieri e una squadra del gruppo speleo fluviale dei vigili del fuoco di Palermo, specializzato nelle ricerche di corpi in acqua. Si ipotizza che la donna sia stata gettata in uno dei numerosi pozzi disseminati sul territorio. Ma per il momento le ricerche non hanno portato ad alcun risultato.

L’inchiesta sulla scomparsa della mamma di Favara, come anticipato da "Giallo" nelle scorse settimane, resta aperta con le ipotesi di sequestro di persona e sfruttamento della prostituzione. Le speranze di ritrovare la donna viva sono sempre più remote. È passato troppo tempo da quando di lei si sono perse le tracce. La sera del 12 agosto la donna è uscita di casa dicendo alla mamma Giuseppina che sarebbe andata in paese a fare un giro. Da quel momento nessuno l’ha più vista. La stessa sera il suo telefono cellulare, che non è mai stato ritrovato, è stato localizzato a poche centinaia di metri dal luogo della scomparsa. È plausibile che la donna sia stata fatta salire su un’auto guidata da chi le ha poi fatto del male. Ora la svolta in questo incredibile giallo potrebbe essere vicinissima. 
 

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