IL COLLABORATORE
Nell'organizzazione che favoriva l'ingresso illegale delle cittadine nigeriane, Obasohan, collaboratore fidato del gruppo, aveva il compito di finanziare la permanenza in Libia delle giovane donne in attesa del viaggio verso l'Italia. Nel corso delle indagini è emerso che Obasohan teneva i contatti con i carcerieri libici e che lui stesso era stato obbligato a inviare circa 12.000 euro come riscatto per la liberazione della moglie e di altre donne ristrette nel carcere di Ghana Politu. Prima di essere imbarcate dalle coste libiche, le ragazze venivano rinchiuse in veri e propri ghetti.
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