Rai, Salvini protagonista
in tutti i tg della sera

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Lunedì 1 Aprile 2019, 16:18
ROMA Matteo Salvini si conferma il protagonista quasi assoluto della comunicazione nelle edizioni di prime time dei tg delle sette reti generaliste tra ottobre 2018 e marzo 2019. È quanto emerge dai dati del Rapporto semestrale dell'Osservatorio tg dell'Eurispes, basato sull'elaborazione dei dati Agcom. Il leader della Lega ha raccolto 871 presenze nei titoli dei telegiornali, con un tempo di parola medio nei tg pari al 10,02% del totale (la percentuale è più alta sui telegiornali Rai, soprattutto sul Tg2). Lo seguono Luigi di Maio con 656 presenze (9% come tempo di parola), Giuseppe Conte, con 682 presenze, ma un minore tempo di parola, rispetto a Salvini e al leader del M5s, 6,78% e Sergio Mattarella con 174 presenze e 4,79% di tempo di parola. Si registra la quasi totale assenza delle opposizioni nel primetime dell'informazione. Per Berlusconi si segnala una risalita in occasione delle elezioni regionali, grazie all'apporto delle testate Mediaset (36 presenze nei titoli delle tre testate a febbraio). Per il Pd, si evidenzia «come la sua esistenza in vita venga certificata dai tg solo a marzo, grazie alla campagna delle Primarie che hanno incoronato Zingaretti» si scrive nella sintesi del rapporto. Il nuovo leader del Partito Democratico registra nel periodo un totale di 62 presenze nei titoli, passando, dalle otto di ottobre alle 37 di marzo. Il rapporto si focalizza anche sulle scelte delle singole testate. Il tg1 di Giuseppe Carboni «presenta tempi bilanciati per le forze di maggioranza - si osserva - Di Maio spicca nei titoli, ma Salvini segue sempre a breve distanza e addirittura ha un tempo di parola superiore rispetto all'alleato di Governo». Nel tg2 di Gennaro Sangiuliano «la distanza in termini di tempi di parola tra Salvini e Di Maio è decisamente più marcata, con il ministro dell'Interno che presidia tutte le edizioni» anche in relazione «all'immagine critica che si dà dell'Europa,». Il tg3 diretto da Giuseppina Paterniti «propone tempi bilanciati nell'attenzione alle forze di Governo». La testata «è l'unica a fornire un pur limitato palcoscenico alle forze d'opposizione e mantiene una forte impronta europeista». Nel caso dei tg di Mediaset «il segno del nuovo - secondo l'Osservatorio - sa di antico». Nel corso della primavera 2018 «soprattutto Rete 4 era andata incontro ad un processo di »de-salvinizzazione«. Con l'arrivo dell'anno nuovo, l'ufficializzazione della candidatura di Berlusconi alle europee, e le amministrative in tre Regioni si sono intensificati gli attacchi ai Cinque Stelle». Parallelamente, «sempre più esplicito è apparso l'apprezzamento verso l'operato del ministero dell'Interno». Il tg La7 di Enrico Mentana, secondo l'Osservatorio «rappresenta una »nicchia« di informazione corretta ed approfondita». Il rapporto offre infine dati sulla perdita di pubblico per i tg e di lettori per i giornali negli ultimi anni, a vantaggio del web. Tra gennaio 2011 e gennaio 2019: il tg1 ha perso il 15,50%; il tg2 34,80%, il tg3 18,10%; il tg4 il 43,40%, il tg5 il 16,70%, Studio aperto il 41.30% e il tg La7 il 40.50%. Mentre fra i quotidiani da dicembre 2010 a dicembre 2018, il Corriere Della sera ha perso il 53% di lettori; Repubblica 59,30%; La Stampa 53,60%; Il Giornale 71,40%; Il Sole 24 Ore 71,80%; Il Fatto Quotidiano 54,20%. 
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