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«Prendo un impegno: vado al governo solo se possiamo mantenere tutte promesse fatte in campagna elettorale», dcie. «In Italia c'è bisogno di un governo che vada a Bruxelles e dica 'adesso tocca a noi'. Rispetterò le regole europee se permetteranno di far stare bene gli italiani».
Poi, in serata, Salvini risponde alle amichevoli parole di Di Maio: «Sono contento perché non vedo l'ora di fare ma c'è un programma, un voto da rispettare, anche io ritengo che con i 5Stelle si possa lavorare bene, però patti chiari e amicizia lunga», dice. «Il problema non è mollare qualcuno. Io rispetto gli italiani e non mi ritengo il Re Sole, non si può andare avanti a pregiudiziali».
Il leader del Carroccio ha poi detto di «non ritenere né utile né intelligente insultare eletti, elettori, lavori umili che sono molto più dignitosi di qualche lavoro svolto in giacca e cravatta che ha a che fare con le mazzette».
Un riferimento alle recenti dichiarazioni di Berlusconi. Il Cavaliere l'ha un pò delusa con quella uscita? gli è allora stato chiesto. «Si, con l'insulto non si costruisce niente. La gente mi chiede di costruire di fare - ha spiegato - C'è da rispettare i tempi del Presidente della Repubblica però ci siamo e penso che la Lega con i suoi progetti sarà forza di governo».
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