M5S, Toninelli: «Regola due mandati? Parlerà Grillo»

Verso la deroga
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Giovedì 3 Maggio 2018, 14:07 - Ultimo aggiornamento: 14:31
«Abbiamo un garante che è Beppe Grillo, potrà parlare lui». Così Danilo Toninelli, capogruppo in Senato del M5s, interviene ad Agorà su Rai tre sulla regola dei due mandati in caso si tornasse al voto. «Non mi interessa proprio - ha detto Toninelli - è una regola scritta nel nostro statuto, io sono preoccupato per i problemi degli italiani, non sono preoccupato per me stesso».

Invocando le elezioni i vertici del Movimento stanno automaticamente derogando alla regola dei due mandati. Moltissimi parlamentari infatti sono già adesso al secondo giro e secondo la regola non potrebbero sperare in un terzo perché, questo il senso originario, li trasformerebbe in politici di professione. 

Ma le cose cambiano. E il Movimento è passato dal dire: «non salterà mai il limite dei due mandati», «è la nostra regola aurea, sacra» a frasi decisamente più prudenti e aperturiste: «Non è all'ordine del giorno», «Ci rifletteremo con la dovuta ragionevolezza» all'odierno: «Parlerà Grillo». E non è un caso che siano frasi pronunciate da Luigi Di Maio e suoi fedelissimi come appunto Toninelli che rappresentano la classe dirigente del Movimento a cui non si può rinunciare solo perché hanno finito i mandati a disposizione. 

I vertici del Movimento infatti non possono e non vogliono rinunciare a Luigi Di Maio che ha ancora un lunghissimo mandato da capo politico M5S. Quanto lungo? Almeno dieci anni sulla carta, ovvero sullo statuto della nuova associazone Movimento 5 stelle costituita nel dicembre 2017 a Roma. «Il Capo Politico è eletto mediante consultazione in Rete secondo le procedure approvate dal Comitato di Garanzia, e resta in carica per 5 anni.
E’ rieleggibile per non più di due mandati consecutivi
», questa è la regola.
 È in questa investitura che già si intravedeva la debolezza, nonché superabilità, della regola del due mandati. 
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