Ama, le assemblee frenano la raccolta: 300 assenti al giorno

Ama, le assemblee frenano la raccolta: 300 assenti al giorno
di Mauro Evangelisti
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Sabato 13 Ottobre 2018, 07:00
Fino a trecento uomini in meno al lavoro. Se Roma Capitale non riuscirà a evitare lo sciopero del 22 ottobre, i contraccolpi sul servizio di raccolta si avvertiranno in questi giorni, perché le assemblee in preparazione della protesta sono già cominciate. Significa che nelle officine, nei depositi e negli impianti, ogni giorno, vi saranno assemblee di due ore che, come prevede la legge, si svolgeranno durante il servizio. Effetto collaterale: meno dipendenti dell’Ama al lavoro e dunque raccolta al rallentatore.

Ieri pomeriggio però la sindaca Virginia Raggi ha riunito tutti gli assessori per parlare del bilancio consolidato di Roma Capitale, lo strumento che tiene conto anche dei bilanci delle aziende del gruppo del Comune. L’assessore Gianni Lemmetti, nel passaggio dedicato ad Ama, ha confermato che si è vicini all’approvazione del bilancio dell’azienda dei rifiuti, mossa che potrebbe evitare lo sciopero. Tutto questo avviene mentre la città è in crisi, gli impianti di trattamento sono in difficoltà, il servizio per le utenze non domestiche va ancora a rilento dopo lo stop dell’appalto in precedenza affidato alla Cooperativa 29 Giugno.

OSPEDALE
Su quest’ultimo fronte, a farne le spese è stato perfino il Policlinico Umberto I dove, per quattro giorni, carta e plastica non sono state ritirate e nelle strade interne si sono prodotte montagne di spazzatura. Tra l’altra sera e ieri mattina Ama ha inviato gli operatori a ripulire, dopo una lettera di fuoco della direzione generale del Policlinico. Ieri l’Ama ha garantito: «All’Umberto I la raccolta di tutte le frazioni di materiali è tornata regolare».

Rispetto al disservizio Ama ha dato questa giustificazione: «Ci sono stati alcuni ritardi nelle operazioni di prelievo delle frazioni secche (plastica, cartone, ecc). Come comunicato nei giorni scorsi, a seguito di continui e gravi disservizi, siamo stati costretti a risolvere il contratto con la 29 Giugno». Ma la situazione è ancora esplosiva: la trattativa ieri all’ispettorato del lavoro, in cui i sindacati hanno chiesto a Multiservizi (la controllata di Ama è una delle società che si sono aggiudicate l’appalto) di assorbire parte dei dipendenti della 29 Giugno con lo stesso contratto è andata male, le tensioni continuano.

ARRIVA CASALEGGIO JR.
Al di là della complicata fase di passaggio dell’appalto a nuove ditte, la città è ancora sporca. Con le assemblee, a cui seguirà lo sciopero, si potrebbe toccare il fondo. Tutto questo avviene a pochi giorni dalla grande festa del 21 e 22 ottobre del partito che guida Roma Capitale, il Movimento 5 Stelle. Parteciperanno tutti i ministri, Davide Casaleggio e Beppe Grillo. Si vuole evitare a tutti i costi la figuraccia di una città ricoperta dai rifiuti, per cui si sta lavorando su due fronti. Da una parte, è scontato che nelle ore antecedenti alla festa del Movimento 5 Stelle, tutta l’area attorno al Circo Massimo sarà vigilata speciale da parte degli operatori di Ama.

Dall’altra, si tenta di evitare lo sciopero, proclamato da Cgil, Cisl e Fiadel per la mancata approvazione del bilancio. Senza bilancio, la promessa dell’azienda e della giunta di sbloccare il turnover non può essere mantenuta e per questo i sindacati lunedì scorso, anche in Prefettura, hanno confermato l’astensione dal lavoro del 22. Virginia Raggi ha detto che nelle prossime ore sarà trovata una soluzione e il bilancio aziendale sarà approvato, anche da Ama trapela ottimismo dopo che per mesi si è discusso sui 18 milioni di euro di crediti che il Comune non riconosce. Ma non bisogna dare per scontato che l’approvazione del bilancio convinca i sindacati a revocare lo sciopero: prima di fare un passo indietro si aspettano che venga modificata la delibera 58 che non consente di sostituire i dipendenti andati in pensione. C’è poi la sofferenza degli impianti di trattamento.

In particolare in via Salaria un migliaio di cittadini ha protestato contro la produzione di miasmi. Ieri in commissione ambiente (dove la minoranza ha polemizzato perché non è stata consentita l’ispezione richiesta) Pietro Zotti, responsabile degli impianti Ama, ha spiegato: «Sono 600 le tonnellate di rifiuto indifferenziato che ogni giorno vengono conferite all’impianto di Salario, 450 quelle trattate e circa 150 la trasferenza. Il Tmb di Rocca Cencia sta ricevendo circa 1.000 tonnellate: 650 lavorate all’interno e la restante parte per la trasferenza».
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