Il Partito comunista con altri quattro consiglieri della civica “Lanuvio unita verso il futuro” hanno protocollato una lettera al sindaco sollecitando le dimissioni della consigliera «per salvaguardare la democrazia e la memoria storica della nostra Lanuvio». E lunedì si terrà un consiglio straordinario con all’ordine del giorno una mozione «a sostegno dei valori e principi della costituzione repubblicana nata dalla resistenza antifascista. Misure contro ogni manifestazione di neofascismo e di discriminazione razziale».
Il clima è teso, l’amministrazione al momento resta in silenzio e fa scudo intorno al “caso Ferrari”. «Il sindaco ha chiesto delle spiegazioni – ha detto la consigliera - sono stupita di come una visita di carattere esclusivamente storico sia stata vista da qualcuno, che ha evidentemente strumentalizzato, come qualcosa che in Italia è reato, il fascismo. Se oggi per la sinistra lavorare per il sociale, aiutare gli anziani, i disabili, gli italiani in difficoltà e amare la propria terra è considerato fascismo, significa probabilmente che stanno toccando il punto più basso della loro storia. Amo la mia patria e sono fiera di essere italiana».
Solidarietà dal coordinatore di “Sud protagonista” Simone Carabella (compagno di Ferrari) e da Roberto Cuccioletta (coordinatore di FdI di Albano) e Monica Picca (capogruppo FdI al consiglio del X Municipio di Roma: «Una visita alla tomba di un personaggio storico non costituisce reato contro la Costituzione, ritengo essere fortemente strumentale l’atteggiamento della sinistra che ancora rimane radicata a una cultura novecentesca fondata sull’odio sociale. Invitiamo Gabriella a non cadere nella provocazione e a continuare il suo lavoro egregiamente come ha dimostrato di saper fare».
© RIPRODUZIONE RISERVATA