La frase incriminata («La politica di Musica sulle Bocche boicotta qualsiasi artista israeliano o sionista per via dell'atteggiamento di Israele su Gaza e sui territori palestinesi occupati») era stata scritta privatamente da Favata in risposta a una richiesta di partecipazione da parte di Eyal Lerner che poi l'aveva pubblicata sui social scatenando una bufera a cui erano seguite le scuse dello stesso Favata che aveva respinto le «accuse diffamatorie e calunniose di antisemitismo e razzismo».
Ma il Comune parla di «irrimediabile incidente» e «rinnova vicinanza e solidarietà a chi in qualche maniera è stato toccato da queste parole che non lasciano adito ad interpretazioni personali. Faremo in modo che da questa vicenda possa nascere un momento d'incontro tra popoli e culture diverse, attraverso la musica ed altre espressioni artistiche».
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