Cherkaoui, Akram Khan: Torinodanza al passo con il tempo

Torinodanza Festival 2019
di Simona Antonucci
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Mercoledì 17 Aprile 2019, 19:54

Esplorazione del mondo attraverso le visioni e le sensibilità degli artisti, riflessione intorno ai grandi temi che la modernità impone, attenzione verso l’altro, incontro con culture diverse, tensione verso nuove forme di spiritualità: questi i motivi che segnano la nuova edizione di Torinodanza, dall’11 settembre al 26 ottobre: 2 mesi di programmazione, 19 titoli per 36 rappresentazioni, 9 diversi luoghi di spettacolo, 7 prime nazionali, 2 coproduzioni internazionali, 11 paesi coinvolti (Argentina, Belgio, Brasile, Cina, Francia, Inghilterra, Irlanda, Italia, Israele, Scozia, Spagna), oltre 200 artisti, operatori, tecnici da tutto il mondo.
 

 


«Torinodanza festival - dichiara la direttrice Anna Cremonini - conferma e rafforza la propria vocazione internazionale proponendo le opere di quegli artisti che, con le loro creazioni, raccontano il mondo, osservano le contraddizioni del nostro tempo, trasformandole in pensiero, visioni, riflessione».

L’inaugurazione di Torinodanza sarà programmata al Teatro Regio mercoledì 11 settembre, alle ore 21, con “Sutra”, spettacolo cult, creato da Sidi Larbi Cherkaoui con i Monaci del Tempio cinese Shaolin e la collaborazione dello scultore Antony Gormley. Con questo pezzo l’artista belga raggiunge forse il punto più alto della sua personale sintesi tra filosofia orientale e pensiero occidentale. Lo spettacolo, replicato il 12 settembre, suggella il ruolo di Sidi Larbi Cherkaoui come artista associato di Torinodanza. L'artista sarà presente anche con la sua ultima creazione, “Session”, al Teatro Carignano, il 19 e il 20 settembre, in prima nazionale:  dialogo con le danze tradizionali irlandesi e con il suo interprete più prestigioso, Colin Dunne. 

Il 13 settembre Simona Bertozzi, tra le più brillanti e promettenti coreografe italiane porterà in scena al Teatro Gobetti, “Anatomia”. Lo spettacolo nasce dall’incontro tra due corpi: uno biologico, quello della Bertozzi, l’altro sonoro, quello di Francesco Giomi.

Il 14 e il 15 settembre, andrà in scena “Food può contenere tracce”, creato da Luca Silvestrini e Orlando Gough: per questo spettacolo il pubblico sarà invitato, nel Foyer del Teatro Carignano, a sedersi ai tavoli di un ristorante in cui coinvolgenti e talentuosi ospiti sapranno catturare l’attenzione dei convenuti con un divertente insieme di danza, teatro, musica e comicità.

Il Museo Nazionale della Montagna al Monte dei Cappuccini farà da cornice a due performance site specific nate nell’ambito del progetto “Corpo Links Cluster”.

Alla Lavanderia a Vapore di Collegno, il 21 settembre, andrà in scena in prima nazionale “Mon Jour!”  di Silvia Gribaudi .

Altro ospite illustre del festival è Akram Khan, con il suo ultimo solo, “Xenos”, uno spettacolo dalle forti implicazioni storiche e politiche legate a fatti oscuri avvenuti durante la Prima Guerra Mondiale, in scena alle Fonderie Limone Moncalieri, il 25 e il 26 settembre. “Xenos” rivela la bellezza e l’orrore della condizione umana raccontando la storia di un ballerino indiano il cui corpo diventa uno strumento di guerra. Il linguaggio del movimento di Khan si sposta tra il kathak classico e la danza contemporanea.

Bruno Beltrão con il suo Grupo de Rua arriva per la prima volta a Torino dal Brasile, portando lo spirito e le contraddizioni della sua terra, delle favelas, con la danza di strada, l’hip hop e la break in cui il corpo diventa forma di lotta e riflessione politica sulle differenze del mondo. In “Inoah”, la sua ultima creazione, attraverso la danza hip hop, le periferie del mondo entrano di prepotenza sul palcoscenico (Teatro Astra, 28 – 29 settembre).

Torinodanza dedica uno spazio particolare alla compagnia Peeping Tom di Gabriela Carrizo (Argentina) e Franck Chartier (Francia) presentando, alle Fonderie Limone di Moncalieri, la “Trilogia della Famiglia”, che concentra in pochi giorni la visione delle ultime creazioni del gruppo (3 e 5 ottobre).

Per la prima volta a Torino arriva Lisbeth Gruwez, coreografa e performer, forte dell’esperienza maturata in anni nella Compagnia di Jan Fabre, alla quale Torinodanza dedica un piccolo ritratto composto da due pezzi, entrambi programmati alle Fonderie Limone di Moncalieri: “The sea within” e “It's going to get worse and worse, my friend” (10 - 11 ottobre).

Piergiorgio Milano debutterà in prima nazionale il 18 e il 19 ottobre, alle Fonderie Limone di Moncalieri, con “White out” termine con cui, nel linguaggio alpinistico, si intende la perdita completa di riferimenti dovuta ad una particolare condizione meteorologica, che rende impossibile l’orientamento. 

Gran finale del festival con Batsheva - The Young Ensemble, per la prima volta a Torino, che presenterà “Kamuyot” creato da Ohad Naharin, una performance interpretata da giovani danzatori per un pubblico di giovani.
Lo spazio scenico diventa una piazza con il pubblico seduto sui quattro lati per un’esperienza condivisa. Con la sua energia esuberante e la sua profondità emotiva (Fonderie Limone Moncalieri, 25 – 26 ottobre).

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