Cantù senza allenatore, Pashutin "fugge" in Russia senza autorizzazione

Cantù senza allenatore, Pashutin "fugge" in Russia senza autorizzazione
di Marino Petrelli
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Giovedì 31 Gennaio 2019, 17:30
Non c'è pace per la Pallacanestro Cantù, già alle prese con una situazione societaria molto precaria. Da ieri mattina, la squadra è senza allenatore. Evgeny Pashutin, arrivato la scorsa estate, è ufficialmente irreperibile. Non risponde al telefono, non si è presentato all'allenamento, nessuno sa che fine abbia fatto. Salvo poi scoprire che l'Avtodor Saratov, squadra già allenata dal tecnico russo e di cui è stato ex giocatore dal 1995 al 1999, lo ha annunciato come nuovo allenatore. Pare, ma la notizia ovviamente ha bisogno di conferma, che abbia addirittura diretto il suo primo allenamento con la nuova squadra. Che sui suoi canali social lo esalta in questo modo: "Pashutin è l'allenatore più autorevole e qualificato che potessimo prendere". 

Sull'autorevolezza nessuno discute, ma c'è un piccolo particolare: l'allenatore è ancora sotto contratto con Cantù che non lo ha esonerato, anzi lo stesso Pashutin aveva fornito garanzie per proseguire il proprio lavoro in Brianza anche perchè, dopo alcuni mesi di grande difficoltà economica, la società ha risolto molte pendenze economiche e la squadra ha vinto quattro delle ultime cinque partite. Solo poche righe in uno scarno comunicato con cui si dice che "Pashutin si è assentato da Cantù sena alcuna autorizzazione e che la squadra è affidata per ora al vice Nicola Brienza". A questo proposito, Brienza potrà andare in panchina domenica prossima contro Cremona in qualità di capo allenatore ad interim. La procedura è adottata dalla Lega solo in casi eccezionali tipo una squalifica del capo allenatore, una malattia o altre situazioni impreviste come accaduto con Pashutin. Ma potrà farlo una sola volta. Per il turno successivo, in programma domenica 10 febbraio contro Reggio Emilia, dovrà essere tesserato entro il venerdì precedente in qualità di capo allenatore, adeguando il suo contratto professionistico, secondo le regole Usap, dal minimo salariale lordo di 26.810 euro in qualità di vice ai 70.040 euro, sempre lordi, come head coach. Cantù ha però il mercato bloccato da tre lodi esecutivi che dovrà saldare con liberatoria dei creditori per poter effettuare nuovi tesseramenti, come quello di Brienza o di un qualsiasi nuovo allenatore.

Per saldare i lodi, Cantù dovrà essere anche in regola con i contributi degli stipendi di novembre e dicembre, una cifra vicina ai 200 mila euro, scaduti il 16 del mese successivo e soggetti alle verifiche della Com.Te.C dal 18 febbraio. Senza questi requisti, che i dirigenti canturini dicono di avere preso in carico e poter risolvere entro poche ore, Brienza non potrà andare in panchina a Reggio Emilia nè come capo allenatore, nè come assistente. In tal caso ad andare a referto come coach sarà il capitano della squadra. 

La "fuga" del coach è solo l'ultimo dei problemi che stanno caratterizzando la stagione di Cantù. Il club è alle prese con una complicata situazione societaria, il patron Gerasimenko è a Cipro da mesi con i conti bloccati e le sue aziende, acciaierie tra le più importanti della Russia,  a corto di liquidità. La società è stata messa in vendita a "zero euro" e solo l'intervento dello sponsor Acqua San Benedetto, a ltri piccoli imprenditori locali, ha permesso la continuazione dal punto di vista sportivo. Ora, dicono fonti vicine alla società, "il lavoro è stato completato e le due cordate interessate all'acquisizione si sono prese qualche giorno per decidere. Entro la prossima settimana, attendiamo una risposta che sia positiva o negativa". 

Ore di attesa, dunque, sotto tutti i punti di vista. Intanto, così come già accaduto lo scorso anno, alcuni giocatori, ex ed attuali, hanno "esternato" il proprio pensiero sui social. Jeremy Chappell, ala attualmente alla Happy Casa Brindisi e capitano di Cantù la passata stagione, ha commentato su twitter in maniera laconica: "Se Pashutin va via vuol dire che non lo stavano pagando". Ike Udanoh, uno dei giocatori migliori di questa stagione, aggiunge su Instagram: "Questo è il nostro lavoro, non lo facciamo gratis. Mi piacerebbe vedere come agirebbero queste persone, che hanno tanto da dire, se andassero a lavorare ogni giorno per mesi senza essere pagate". Rincara la dose Randy Culpepper: "Io attendo ancora il resto dello stipendio della passata stagione, ho avuto ragione dal BAT (il tribunale arbitrale della Fiba dove i giocatori si rivolgono per violazioni contrattuali, nda) già da due mesi ma non ricevuto ancora niente". Quante nubi all'orizzonte per Cantù.  
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