Una volta consegnato il testo scritto, il Papa ha aggiunto alcune parole che gli «vengono dal cuore». «È vero che oggi c'è un'ondata di chiusura, e ci sono anche tante situazioni di tratta di persone straniere: si sfrutta lo straniero. Io sono figlio di migranti: ricordo nel dopoguerra, io ero un ragazzino 10-12 anni, quando dove lavorava papà sono arrivati i polacchi a lavorare, tutti migranti. E come erano accolti bene! ».
Per Francesco, «il benessere è suicida perché porta a chiudere le porte affinché non ti disturbino: possono entrare soltanto quelle persone che servono per il mio benessere. E dall'altra parte, per il benessere non essere fecondi: e noi abbiamo questo dramma dell'inverno demografico e della chiusura delle porte». Questo, dice ancora il Papa, «deve aiutarci a capire un po’ come è questo ricevere lo straniero. Sì, è un estraneo, non è dei nostri, ma su come si riceve un estraneo voi preparate ad aprire le coscienze per farlo bene, e di questo vi ringrazio».
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