E’ lì che un escavatore e una pala meccanica hanno cominciato a spostare la sabbia dentro una maxi gabbia di legno che darà forma a una piramide. Alla fine di tutto questo lavorìo le assi che contengono la sabbia compattata e bagnata daranno vita a una piramide alta oltre 5 metri, larga 15 e lunga 8 metri. «Solo a questo punto la gabbia di legno verrà tolta e avremo una enorme muro sul quale inizieranno a lavorare gli scultori» spiega Massimo Ambrosin, responsabile della realizzazione del primo presepe di sabbia in Vaticano, una opera mastodontica e spettacolare che il comune di Jesolo ha voluto donare a Papa Francesco per fare conoscere al grande pubblico la tradizione dei presepi di sabbia, una manifestazione natalizia nata 16 anni fa sulle spiagge venete che attira ogni anno 100 mila visitatori da tutto il mondo.
Scolpire il bassorilievo della natività non sarà così semplice, viste le dimensioni, ma dalla prossima settimana si metteranno al lavoro quattro scultori provenienti dagli Stati Uniti, dalla Russia, dall’Olanda e dalla Repubblica Ceca - Lya Filimontsen, Susanne Ruseler, Richard Varano e Rodovan Ziuny - che si ispireranno all’estro michelangiolesco, lavorando di scalpello su un enorme impalcatura, protetta da una tettoia in caso di pioggia. Dovranno terminare il lavoro il 7 dicembre per permettere l’inaugurazione del presepe e dell’albero di Natale che quest’anno proviene dal Friuli, da una delle zone devastate dal maltempo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA