La Cei ribadisce che l'accoglienza è prioritaria per la Chiesa, «sbagliato collegare i migranti alla sicurezza»

La Cei ribadisce che l'accoglienza è prioritaria per la Chiesa, «sbagliato collegare i migranti alla sicurezza»
di Franca Giansoldati
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Mercoledì 16 Gennaio 2019, 16:57
 Città del Vaticano – «E’ sbagliato rapportare il tema dei migranti a quello della sicurezza». Tre giorni di dibattito all’interno del Consiglio Permanente della Cei sono serviti a fissare alcuni punti essenziali. I migranti per i vescovi restano «un dramma umanitario» da cui la Chiesa intera «si sente interpellata in modo inderogabile nella sua coscienza e nella sua missione». In modo indiretto monsignor Stefano Russo, segretario della Cei, sembra rispondere così all’impostazione della linea di chiusura e rigore del ministro Salvini. Nel dibattito interno ai vescovi si è ovviamente parlato anche del decreto sicurezza. «E stato ribadito che il rifiuto di parole e atteggiamenti di esclusione, che considerano l’altro come un pericolo o una minaccia è sbagliato». La Chiesa, al contrario, valorizza «la risposta generosa e nascosta offerta da tante comunità , in collaborazione propositiva con le Istituzioni, ricordando la necessità  di far viaggiare l’accoglienza con l’integrazione». I vescovi rilanciano l’impegno per sollecitare una risposta «concreta ed equa» dell’Ue. L’analisi dei vescovi «ha dato voce alla domanda di vita che sale dalla gente: è domanda di opportunità  per i giovani, di lavoro, di accesso ai servizi e alle cure sanitarie, di qualità  ambientale e ovviamente domanda di accoglienza, incarnata soprattutto dai migranti».

 
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