Il Comune a un passo dai titoli di coda: Fratelli d'Italia fa dimettere i suoi assessori, che non obbediscono

De Carolis (a sin.) e Allegrini questa sera all'uscita dall'ufficio del segretario generale
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Martedì 26 Febbraio 2019, 19:24 - Ultimo aggiornamento: 21:34

Il centrodestra a Viterbo va in pezzi. Gli assessori comunali Allegrini e De Carolis, di Fratelli d'Italia, hanno presentato poco dopo le ore 17 - e portato a protocollare, davanti al segretario generale del Comune - le loro dimissioni, come chiesto dal capogruppo Paolo Bianchini.

A queI punto il sindaco Giovanni Arena ha preso tempo, convincendo i due assessori a non mollare la squadra questa sera. O almeno fino a domani mattina, tentando così di salvare la sua maggioranza composta anche da Lega, Forza Italia (il suo partito) e dalla lista civica FondAzione.

L'ultimo scontro tra ex alleati di centrodestra  si è consumato sull'assegnazione della delega della Polizia locale, rimasta senza guida dopo che era stata ritirata all'altro ex assessore Claudia Nunzi, proprio dopo il suo passaggio dai verdi di Salvini a FdI. Quest'ultimo gruppo ha rivendicato quelle deleghe per gestirle da subito, ma il sindaco avrebbe deciso di avocarle almeno fino all'approvazione del bilancio (entro marzo). Da qui la rottura

I continui cambi di casacca degli ultimi mesi hanno quindi portato alla crisi interna alla maggioranza, minando la coalizione vincente alle ultime elezioni comunali. «In questi giorni - aveva detto poche ore prima Arena - ho ricevuto migliaia di messaggi di stima e fiducia che mi hanno inorgoglito, per cui ho un atteggiamento ancor più fermo e deciso per andare avanti». Una previsione azzardata la sua, riportata da alcuni organi di stampa e poi smentita dai fatti.

A questo punto Arena deve affrontare, con il resto della coalizione, il problema di come uscire dall'imbuto in cui si è cacciata la sua litigiosa maggioranza. Mentre Fratelli d'Italia presenta dei seri problemi al suo interno: di incomunicabilità, nella migliore delle ipotesi, o di disobbedienza alle direttive stabilite dal partito.

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