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Hamsik tra i milioni della Cina e alberghi di lusso. Domenica l’esordio: riparte da 600 gare. Tutti i suoi numeri

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Marek Hamsik va arricchire un campionato, la Chinese Super League, che nel corso degli anni è diventata sempre più attraente per gli alti ingaggi propinati dai fondi industriali e (spesso) inter-governativi a capo dei vari club. Questi, in tutto, ne sono 16 (con distanze tra una città e l’altra che possono arrivare a superare i 3mila km) per un campionato che si apre a marzo (esordio domenica 3 marzo in casa dell’Henan Jianye) e si chiude a novembre, con pausa in estate tra andata e ritorno in cui si apre la seconda sessione di mercato.

TANTE OFFERTE: VINCE IL DALIAN – Il primo club a cercare Hamsik, in estate, è stato lo Shandong Luneng, dove c’è Pellè che guadagna 15 milioni l’anno. Poi qualche contatto primordiale con il Guangzhou Evergrande dei fratelli Fabio e Paolo Cannavaro (che affronterà il 30 marzo, alla terza di campionato), l’altro Guangzhou (Sipg) ma ad aggiudicarselo è stato il Dalian Yifang, club dal colore azzurro della provincia di Liaoning (il più titolato di tutti con 8 campionati vinti) la cui proprietà è in parte riconducibile al Wanda Group. Marek è costato 40 milioni: 20 al Napoli e 20 di Luxury Tax, la tassa da corrispondere al governo cinese per acquisti superiori a 6 milioni. Il 15 Giugno è una data da cerchiare in rosso sul calendario, perchè ci sarò l’incrocio tra Hebei Fortune e Dalian Yifang, ovvero il ricongiungimento tra Ezequiel Lavezzi e Marek Hamsik.

LA NUOVA VITA IN CINA – In Cina fanno sapere che Marekiaro vivrà al Castle Hotel di Dalian, la struttura alberghiera più esclusiva della città con tanto di palestra interna, spa e centro benessere, e una sontuosa vista sull’oceano. Una struttura lussuosa in cui una stanza può costare fino a 300 euro a notte. Ma, dopo due settimane, come si sta ambientando l’ex capitano azzurro? Lo rivela il papà Richard a Sport24 in Slovacchia, dove è tornata la sua famiglia da Castel Volturno (in Cina Marek vivrà con un amico): “A causa della differenza di clima e delle condizioni di allenamento, Marek ha riscontrato qualche difficoltà. Il Dalian comunque ha un gran centro sportivo e continuerà a crescere come società. Si troverà sicuramente bene, ha un carattere non conflittuale e permetterà a tutti di emergere. Il cinese? Non credo lo studierà, servirà un interprete”.

Ecco il Castle Hotel di Dalian:

Marek Hamsik entra di diritto nella storia del Napoli per essere il record-man di presenze di tutti i tempi sia in campionato (408, in Serie A sono 409 considerando l’esordio col Brescia) sia in tutte le competizioni (520), tra cui le coppe europee (80).

TUTTI I NUMERI IN MAGLIA AZZURRA – A 31 anni lo slovacco ha totalizzato finora 600 gare tra i professionisti (6 con lo Slovan Bratislava, 74 col Brescia e, appunto, 520 col Napoli) a cui vanno sommate le 111 partite in Nazionale (record-man anche qui) con cui ha segnato 22 reti (gliene manca una dal primato di Vittek). Con la Slovacchia 4 gare al Mondiale 2010 e 4 ad Euro 2016. In tutto sono 134 le reti realizzate con le sue tre squadre di club in cui ha giocato, di cui 121 col Napoli (miglior marcatore di tutti i tempi) così distribuite: 100 in A, 5 in Coppa Italia e 16 in Europa. In azzurro anche 111 assist in 11 anni e mezzo e 3 trofei (2 Coppe Italia e 1 Supercoppa).

I MENTORI E MAESTRI MADE IN ITALY – Sono 5 gli allenatori che hanno lasciato il segno nella carriera di Hamsik. Lo slovacco arrivò a Napoli nel 2007 e Edy Reja iniziò ad inserirlo nella sua formazione come vertice alto in un 3-5-2, cosa che faranno anche Roberto Donadoni e Walter Mazzarri nel loro 3-4-2-1. Scelte importanti quelle dei tre allenatori che più degli altri hanno saputo sfruttare le grandi capacità d’inserimento. Diversa la posizione di trequartista nel 4-2-3-1 di Rafa Benitez, pur mantenendo una media di 10-11 gol a stagione. Nel 2015, con l’arrivo di Maurizio Sarri, Hamsik riveste il ruolo di mezzala nel 4-3-3 e fa la sua migliore stagione grazie ai 15 gol del 2017. Carlo Ancelotti lo ha poi spostato in cabina di regia ottenendo dei risultati discreti. Al termine della sua carriera azzurra, Hamsik potrà sicuramente affermare di aver completato il processo di maturità calcistica, essendo in grado di rivestire ogni ruolo del centrocampo.

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