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A Reggio Calabria omaggio al Servo di Dio mons. Ferro

Primo rettore del Trevisio - Ricevuti dal vicario don Gianni Polimeni

Si è conclusa la ‘Crociera dei bronzi’ organizzata dalla Stat in sinergia con Il Monferrato; a Reggio Calabria, nonostante il tempo ridotto, è stato ritagliato uno stop di fronte alla cattedrale dell’arcidiocesi che ospita in un bel monumento funebre le spoglie del Servo di Dio mons. Giovanni Ferro primo rettore del Trevisio di Casale, il parroco don Gianni Polimeni (che è anche vicario vescovile) ha voluto indirizzare un breve ringraziamento (“per l’attenzione”) e un saluto ai partecipanti. Curiosità: tra i monferrini presenti , Giampiero Faiazza che testimonia: “Studente di prima media al Trevigi di Casale, nel 1957 fummo raccolti tutti in cortile per ascoltare mons. Ferro -era arrivato in visita ai parenti astigiani- ho il ricordo di una figura alta, ieratica...”.                       (l.a.)

-Eletto arcivescovo di Reggio Calabria e vescovo di Bova, il padre somasco Giovanni Ferro faceva il suo ingresso nella diocesi il 2 dicembre 1950. Già parroco della chiesa di Santa Maria Maddalena nel centro storico di Genova, dopo le importanti esperienze educative come rettore del Collegio Trevisio di Casale (1931-1938) e del Collegio Gallio di Como (1938-1945), l’arcivescovo resse la diocesi calabrese fino al 1977. Si era distinto negli anni Settanta per il suo paziente e fermo intervento in occasione dei tumulti reggini e per la forte e tenace determinazione nell’affrontare la radicata criminalità organizzata calabrese. È morto il 18 aprile 1992 a Reggio Calabria e riposa nella Basilica Cattedrale dedicata a Maria Ss. Assunta, ricostruita dopo il terribile terremoto del 1908.

La sua tomba, nella cappella laterale della navata destra ai piedi del monumento in bronzo eretto dalla pietà dei fedeli 4 anni dopo la morte ha ricevuito l'omaggiodel Monferrato grazie alla disponibilità di don Gianni Polimeni. Il Servo di Dio è raffigurato in piedi con gli abiti episcopali, gli occhi rivolti al cielo e il pastorale nella mano sinistra. Ai lati le lapidi in latino ne ricordano la biografia e lo stile di vita. Giovanni Ferro era nato a Costigliole d’Asti il 13 novembre 1901 da Giovanni e Carolina Borio, sesto di sette fratelli. Fin dalle scuole elementari si era distinto per la sua intelligenza, la sensibilità umana e religiosa, seguito dal cugino chierico somasco Cesare Tagliaferro che lo consigliò di entrare giovanissimo nel Collegio Emiliani di Genova Nervi, dove rimase dal 1912 al 1915, quando il Collegio ospitò l’ospedale militare. Trasferitosi all’Usuelli di Milano, nel 1917 continua gli studi a Roma, dove si iscrive alla facoltà di filosofia dell’Università Gregoriana e consegue la laurea. Prosegue il percorso di studi teologici, prima a Roma e poi nel seminario arcivescovile di Genova e viene ordinato sacerdote a Chiavari nel 1925. Dopo brevi soggiorni a Vigevano, Pescia e Cherasco, dove prosegue gli studi fino alla laurea in Sacra Teologia alla facoltà teologica di Torino.

La figura del Servo di Dio, per il quale è in corso la causa di beatificazione, è stata ricordata lo scorso anno nella giornata di studio presso la “Fondazione Maurizio Buzzi” e poi al centro della giornata a Lui dedicata nel paese natale di Costigliole d’Asti, alla presenza del suo successore, l’arcivescovo di Reggio Calabria Giuseppe Fiorini Morosini, nello scorso mese di aprile. La speranza è che il padre somasco Giovanni Ferro, tanto amato dal popolo e dal clero reggino, possa raggiungere presto, con la beatificazione, la gloria degli altari.

Dionigi Roggero

FOTO. Davanti alla tomba di mons. Ferro il parroco della cattedrale di Reggio don Gianni e la capo gruppo Stat Simona Piccioni Pia (foto Luigi Angelino)