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Carlo Pesce a “Maria, Madre di Gesù”

Dell’immagine della Vergine, dalle origini all’iconografia attraverso le diverse rappresentazioni artistiche, se ne è parlato domenica scorsa a Conzano in compagnia del critico d’arte Carlo Pesce a chiusura della mostra di statue devozionali allestita a Villa Vidua, dedicata a “Maria, Madre di Gesù”. La rappresentazione iconografica di Maria giunse dopo quella del Cristo, tuttavia, per entrambi, solo dopo la conversione al cristianesimo di Costantino.

Fino ad allora l’atteggiamento ebraico verso le immagini fu determinato principalmente dalla proibizione biblica di riprodurre le immagini delle divinità. La centralità di Maria inizia poi ad intensificarsi con Bernardo da Chiaravalle che ne fu cantore. Grazie ai Vangeli Apocrifi si hanno informazioni sull’infanzia di Maria e della sua popolarità tra la gente. Tuttavia il volto che nei secoli la riproduce, sarebbe il volto di fanciulle comuni la cui bellezza fu sempre elemento caratterizzante riconducibile alla Madonna, unitamente all’immagine di pace e di protezione con specifica connotazione materna. Al di là degli elementi prevalenti caratterizzanti, le innumerevoli sfaccettature e prerogative che le appartengono, dedotte anche dai testi e dalle preghiere a lei dedicate, la connotano come personaggio particolarmente complesso, rispetto al quale gli artisti di tutti i tempi, ne offrirono immagini variegate e originali nelle diverse interpretazioni.

Tra questi, Pesce, ha ricordato la Madonna col Bambino di Antonello da Messina,  la Vergine Regina di Piero della Francesca, la Morte della Vergine del Caravaggio, quella descritta nel Paradiso di Dante, fino a quelle contemporanee di Giovanni Saldì (che la riproduce con un telefonino), di Giovanni Bonardi con la sua visione ellenistica, di Maria Dolores di Mauro Galfrè che, con la variante pop, richiama un po’ l’immagine della pittrice messicana Frida Kahlo e di Simone Ferrarini con le Madonne dell’Adesso (nel Monferrato presenti ad Odalengo Grande). Indipendentemente dai tempi, dalla spiritualità e degli stili artistici, l’originalità e la bellezza di interpretazione della Vergine ha sempre trovato nei secoli, fonte di ispirazione nel grande mistero che la avvolge.

Plausi da parte del sindaco Emanuele Demaria sono andati a Stefano Mesturini per la preziosa raccolta personale (iniziata 10 anni fa e arricchita dalla generosità di amici) di statue che hanno allestito la mostra di Palazzo Vidua e un ringraziamento è andato ad Anna Maria Bruno per la Madonna della Preghiera, il manufatto ligneo donato al primo cittadino, che la conzanese si è portata dal recente viaggio in Palestina.  

Chiara Cane