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Farian Sabahi in Filarmonica

Il genero iraniano si concede un caffè...

Martedì 29 maggio, ore 18.30, in Filarmonica (Palazzo Gozzani di Treville, via Mameli), presentazione di ‘’Non legare il cuore, La mia storia persiana tra due Paesi e tre religioni’’ di Farian Sabahi. Ne parla con l’autrice Paola Giordano.

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Il genero iraniano si concede un caffè e la suocera piemontese ne approfitta per prendere la neonata, salire nella cappella al primo piano della clinica Salus di via Trotti, in Alessandria, e farla battezzare all’insaputa dei genitori.... È l’evento che segna la vita di Farian Sabahi, giornalista e scrittrice nata da uno dei primi matrimoni misti degli anni Sessanta. Dalle sponde del Tanaro alle rive del Mar Caspio, dai monti Elborz alle colline del Monferrato, Farian cammina su un filo teso tra Oriente e Occidente, scoprendosi discendente dal Profeta Maometto secondo la tradizione sciita, sentendosi bollare come «bastarda» dal professore di religione. Sempre straniera, nomade. Sarà la nascita del figlio Atesh a innescare le domande cruciali sulla fede: per lui, e per se stessa. Così, Farian parte per un viaggio nella memoria e ci porta con sé. Sono mille i colori di questo racconto che intercala lessico persiano e dialetto piemontese, tessendo l’ordito e la trama di una vita che unisce Paesi ed epoche all’apparenza inconciliabili: dall’Italia degli anni di piombo all’Iran della Rivoluzione di Khomeini, e a ritroso nel regno dello scià e nell’Azerbaigian travolto dall’Armata rossa. Quale religione, quale pensiero filosofico, quale appartenenza può comporre le differenze? Forse la libertà che Farian ha fatto sua fin da piccola, in famiglia e con Tatiana, la docente di filosofia del liceo linguistico Global School di Alessandria, in corso Roma. Una libertà morale e spirituale difesa a oltranza, che trova espressione nel sufismo ma non abita nei dogmi di una confessione.

Sono questi i temi che Farian Sabahi, autrice del memoir Non legare il cuore, pubblicato da Solferino, affronta nel volume e di cui ci parlerà appunto martedì 29 maggio alle ore 18:30 in occasione dell’incontro alla Filarmonica di Casale. Una testimonianza che, per il Cardinale Gianfranco Ravasi, «rimarrà nell’anima del lettore, cristiano o musulmano o privo di un’appartenenza professata. Tutti membri della stessa umanità.»