Ha aperto il controverso ponte che collega la Russia alla Crimea

(Alexander Nemenov/Pool Photo via AP)
(Alexander Nemenov/Pool Photo via AP)

Il presidente russo Vladimir Putin ha inaugurato ieri il Ponte di Crimea, che collega la Russia meridionale alla penisola di Crimea, il territorio sul Mar Nero invaso militarmente e poi annesso alla Russia nel 2014 con un referendum contestato dall’Ucraina, che lo controllava in precedenza. Il ponte collega Kerc, in Crimea, alla regione russa di Krasnodar. Con i suoi 19 chilometri è ora il più lungo d’Europa (ha superato il ponte Vasco da Gama di Lisbona): la sua costruzione era prevista per la fine del 2018, ma è stato finito in anticipo. È costato circa 3,1 miliardi di euro. Durante l’inaugurazione Putin ha guidato un camion russo da una parte all’altra del ponte, che ospita anche una linea ferroviaria.

L’Ucraina si era opposta alla costruzione del ponte, sostenendo che danneggi l’ambiente e che impedisca alle grandi navi di entrare nel mar d’Azov, un ampio tratto del Mar Nero sul quale si affacciano diverse importanti città ucraine. Le società coinvolte nella costruzione, compresa la Stroygazmontazh di Arkady Rotenberg, stretto alleato di Putin e vincitore dell’appalto, sono state penalizzate dalle sanzioni europee. Finora arrivare in Crimea dalla Russia era lento e complicato: le navi a volte non possono raggiungerla durante l’inverno, a causa del maltempo, e molte merci arrivavano via aereo.