Gli Stati Uniti hanno aperto un’inchiesta sugli abusi sessuali della Chiesa cattolica in Pennsylvania

È la prima volta che interviene il governo federale: finora i casi erano stati gestiti dalla Chiesa e dai singoli stati

Parenti di bambini che hanno subito abusi da preti cattolici a una manifestazione a Harrisburg, Pennsylvania, 24 settembre 2018
(AP Photo/ JOSE F. MORENO / The Philadelphia Inquirer)
Parenti di bambini che hanno subito abusi da preti cattolici a una manifestazione a Harrisburg, Pennsylvania, 24 settembre 2018 (AP Photo/ JOSE F. MORENO / The Philadelphia Inquirer)

Gli Stati Uniti hanno aperto un’inchiesta federale sugli abusi sessuali commessi in Pennsylvania da 301 preti cattolici nei confronti di oltre mille bambini nel corso di 70 anni, come denunciato da un rapporto della Corte Suprema dello stato lo scorso agosto.

Secondo il rapporto alti prelati all’interno della Chiesa avrebbero insabbiato gli abusi, limitandosi ad allontanare i preti colpevoli e a ostacolare, in alcuni casi, le indagini della polizia. Il procuratore federale William McSwain ha chiesto a sette delle otto diocesi cattoliche dello stato di visionare documenti provenienti da archivi storici e segreti e da documenti personali e ai prelati di consegnare eventuali prove di insabbiamenti e molestie: da immagini e video inviati ai bambini, a intimidazioni, spostamenti dei preti in nuove diocesi e utilizzo del denaro per coprire lo scandalo. Ha anche invitato importanti esponenti della Chiesa a testimoniare davanti a una corte federale.

È la prima volta che il governo federale degli Stati Uniti interviene in casi di abusi sessuali da parte della Chiesa, che finora erano sempre stati gestiti dallo stato e dalle autorità locali; per ora non ci sono indicazioni che l’indagine sarà allargata a livello nazionale. Tra le conseguenze del rapporto, finora, ci sono anche le dimissioni del cardinale Donald Wuerl da arcivescovo di Washington: era accusato di aver protetto i preti colpevoli quand’era vescovo di Pittsburgh, dal 1988 al 2006.