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L'Italia prima di tutto. Prima anche degli…italiani

by La Redazione
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Roma, 5 nov – Le modeste celebrazioni dedicate dalle istituzioni per il Centenario della Vittoria del 4 novembre e l’affollata di manifestazione a Trieste di CasaPound fanno chiarezza di una cosa. Oggi solo una minoranza si occupa e preoccupa dell’Italia. Al presidente della Repubblica Mattarella e alla sinistra tutta, che parlano e si occupano solamente di Europa (intesa come Unione Europea), si contrappone una “destra” che parla solo di…italiani.
Lega e Fratelli d’Italia spesso si limitano nel condurre campagne in favore dei “cittadini”. Un po’ come fanno i 5 Stelle per i quali esistono solo cittadini, appunto, ma senza una precisa identità. La difesa di questa indefinita “cittadinanza” ha solo fini elettoralistici e di consenso. Ma è evidente che non si può difendere gli italiani senza prima difendere l’idea di Italia. Purtroppo il concetto di Patria è ormai rimasto patrimonio di pochi, come appunto dimostrato il 4 novembre.
In questa occasione quelli che “difendono” gli italiani si sono limitati a qualche selfie e a postare sui social qualche marcetta militare. Tutto qui. Il concetto di Patria ovviamente merita molto di più. Merita l’idea di sacrificio, di rinuncia di sé a favore della comunità nazionale. Insomma parliamo di cose alte che mal si coniugano con una politica che ha solo obbiettivi mutevoli ed estemporanei, al populismo semplificato di questi tempi dovrebbe quantomeno affiancarsi l’idea di un “sovranismo verticale”. Come dimostrano anche le molteplici richieste di aiuto allo Stato che per via dell’emergenza maltempo. Ecco così quelli che fino a ieri chiedevano “più privato e meno Stato” insieme a quelli che pretendono “più autonomia a federalismo”, accomunati nel chiedere aiuti al governo di quella Nazione che continuano a svalutare e umiliare con le loro politiche.
Non si tratta di voler riportare in auge un nazionalismo antistorico ma di ricreare una memoria di popolo. Fiera dei propri padri e disposta a seguire gli esempi di chi ha sacrificato la vita difendendo La Patria e i suoi confini. In questo senso abbiamo visto sfilare a Trieste gli italiani che non si arrendono e sono orgogliosi del proprio passato. Sarà un lungo cammino ma l’Italia lo merita.
Pino Martini

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1 commento

Cesare 7 Novembre 2018 - 1:47

Verissimo quello che sostiene l’autore.Premetto che sono molti gli italiani condizionati dai media soggetti a quei pochissimi banchieri stranieri proprietari della BCE e di bankitalia ambedue private e che ci indebitano apposta, con soldi prodotti a costo zero che dovrebbe produrre lo stato, al fine di comperare tutto il paese a due lire e conquistarci.Questi italiani divenuti, come i loro manovratori stranieri e burattini locali, globalisti e a favore della invasione straniera e cancellazione di ogni identità nazionale quando si tratta di chiedere aiuti sono in prima linea e guai se quella nazione su cui loro sputano addosso non gli aiuta subito

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