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Anni di abusi al Forteto, la Cassazione: “Cooperativa protetta dalla sinistra”

by Nicola Mattei
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Firenze, 16 giu – Sono state pubblicate in questi giorni le motivazioni della sentenza con la quale la Suprema Corte di Cassazione ha condannato, lo scorso 22 dicembre, a 14 anni di carcere Rodolfo Fiesoli, fondatore e per decenni guru – si faceva chiamare “Il Profeta” – della comunità di recupero e cooperativa del Forteto, in provincia di Firenze.
Una vicenda che, in altre circostanze e per i terribili contorni dello scandalo, avrebbe avuto un’eco mediatica sensibilmente maggiore. Così non è successo per il Forteto, sulle cui violenze e vessazioni si è mossa “solo” la magistratura, mentre una cappa di silenzio ha avvolto tutto il resto.
Violenze fisiche, sessuali e morali, una “costante natura maltrattante delle regole di vita”, scrivono i togati, con bambini assoggettati a continue vessazioni psichiche e dati in affido a genitori (fittizi) “funzionali”, intercambiabili. E l’omosessualità che assurge a modello, “intesa quale mezzo per risolvere i problemi sessuali nell’infanzia”, si legge ancora. Un quaderno degli orrori di tutto ciò che avveniva fra le mura di Vicchio, nella Valle del Mugello, che lascia sconcertati per tutti gli anni in cui nulla è stato fatto per tutelare le vittime.

forteto rodolfo fiesoli

Rodolfo Fiesoli, “Il Profeta”, fondatore della comunità del Forteto


Eppure già dal 1985 era possibile intuire che qualcosa, nella cooperativa/comunità, non funzionava. In quell’anno, una sentenza poi diventata definitiva condanna i vertici per sottrazione consensuale di minorenne, corruzione di minorenne e usurpazione di titolo. Non proprio capi d’accusa “leggeri”, che però non interrompono l’attività. Che anzi prosegue, e nella quale i giudici del tribunale dei minori sono sempre ospiti graditi, al pari dell’intera area politica di sinistra, dagli ex Pci ai cattolici: al Forteto fanno tappa nel corso degli anni Piero Fassino, Massimo D’Alema, Rosi Bindi, l’allora candidato alla regione Toscana (poi governatore per 10 anni) Claudio Martini decide perfino di chiudere lì la propria campagna elettorale.
Insomma, il Forteto da comunità si è rapidamente trasformato in centro politico nel quale il passaggio era più o meno d’obbligo. E necessario anche per la creatura di Fiesoli al fine di ritagliarsi le necessarie coperture: la Cassazione parla di una “cortina di protezione dall’esterno”, i cui protagonisti sono a questo punto facili da individuare.
Nicola Mattei

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1 commento

Tony 16 Giugno 2018 - 2:54

……pc-pd/dc …pedofili in associazione… l’omosessualità mista a pedofilia…il massimo del caos mentale in ambito sessuale….
”14 anni di carcere”….un colpo e via, senza spreco di denaro e tempo…

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