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Guerra sulle fake news, accuse a Google e Facebook: “Manipolarono le norme”

by Alessandro Della Guglia
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Roma, 23 mag – La guerra contro le fake news rischia di trasformarsi in un’imbarazzante pantomima. Adesso alcuni controllori sono accusati da altri controllori di aver manipolato le norme. Una vicenda che la dice lunga sull’attendibilità di chi pretende poi di bollare un sito internet o un profilo social come inattendibile. In pratica un “gruppo di esperti” è stato chiamato dall’Ue a scrivere le norme per combattere disinformazione e false notizie. Alcune persone coinvolte nel dossier hanno però denunciato un fatto che se confermato sarebbe non solo grave, ma piuttosto allarmante: Facebook e Google avrebbero minacciato il gruppo di esperti di Bruxelles, “ricattandoli”.

Secondo queste testimonianze, raccolte da Investigative Europe e Open Democracy, i due colossi della rete avevano “alleati potenti al tavolo degli esperti” che hanno realizzato il Codice di condotta sulla disinformazione online e hanno utilizzato il loro potere finanziario e i loro legami per diluire le nuove regole. Uno degli esperti, che ha testimoniato ma ha voluto restare anonimo, ha definito “una schifezza totale”, e una “foglia di fico” le nuove norme scritte.

Quali fake news?

Nell’inchiesta si legge che “almeno 10 organizzazioni con rappresentanti nel gruppo di esperti hanno ricevuto denaro da Google”. Tra questi vi è il “Reuters institute for the study of journalism, presso l’Università di Oxford”, il quale entro il 2020, “avrà ricevuto quasi 10 milioni di euro da Google per pagare il suo rapporto annuale sulle notizie digitali” e “un certo numero di organizzazioni rappresentate nel gruppo hanno anche ricevuto finanziamenti dalla Google ‘Digital news Initiative’, tra cui il Poynter Institute e First Draft News”.

E’ piuttosto interessante notare che queste accuse siano rivolte da Open Democracy, piattaforma web finanziata, tra gli altri, dalla fondazione Open Society di George Soros e dal Rockefeller Brothers Fund. Perché è proprio chi sostiene di avere come propria mission la guerra alle fake news, ad accusare altri che dicono di avere come propria mission la guerra alle fake news, di aver manipolato le norme sulle fake news. Avanti con i cortocircuiti signori.

Alessandro Della Guglia

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PUP 21 Maggio 2020 - 6:18

Blog on daily facts: mirror of social web and network opinion

http://newsaccuse.blogspot.com/

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