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Il vizio degli eurocrati: evocare il fascismo senza conoscerlo

by Chiara Soldani
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Roma, 17 set – Ci risiamo. Dopo i complimenti (consueti) di Moscovici che definisce l’Italia “un problema” e che schizofrenicamente scorge tanti “piccoli Mussolini”, torna a delirare (avrà mai smesso?) il ministro lussemburghese Jean Asselborn. Dopo la lite viralissima con Salvini, a detta sua registrata e postata illecitamente, Asselborn torna sulla vicenda. Ipotizza persino di essere stato “vittima di un’imboscata”: manie persecutorie (pure). “Salvini – dice al Der Spiegel – usa metodi e toni dei fascisti degli anni Trenta”. Già: l’onnipresente fascismo. Il prezzemolo, nelle cucine degli allucinati eurocrati.
È evidente che, oltre ad un totale scollamento rispetto alla realtà, questi arroganti e superbi signori poco conoscano la storia: poco sappiano del Ventennio fascista. Glielo ricorda, puntuale come sempre, il segretario nazionale di CasaPound Simone Di Stefano in un post del 15 settembre: “‪Quanto siete belli quando pensate di insultarvi a vicenda dandovi del ‘Mussolini’. Magari prima costruite qualche casa popolare per i lavoratori, fondate qualche città, create qualche ente sociale, rifate l’IRI, rimettete le 40 ore settimanali, il TFR e il guinzaglio alle banche. E poi forse parlate”. Ineccepibile. Del resto non di opinione personale ma di verità storica trattasi. Impossibile annoverare tutti i traguardi e i progressi, conseguiti dall’Italia nel Ventennio. Uno sviluppo mai più eguagliato: con buona pace di Asselborn, Europa e Moscovici.
Acquedotti (il più celebre quello pugliese), agricoltura, aereonautica, istituzione della forestale, lotta all’analfabetismo, sviluppo dell’archeologia, istituzione degli archivi statali (dal 1923), artigianato, atletica e sport. Per non parlare della cultura e delle biblioteche, costruite in ogni paese d’Italia. Le bonifiche, le case popolari per i poveri (questione prioritaria per Mussolini), consorzi agrari a servizio degli agricoltori, edilizia e ferrovie: quante, le opere del fascismo. Ivi compreso lo sviluppo esponenziale dell’industria e l’aumento di valore della Lira. Un Rinascimento onnicomprensivo: di tutto e di tutti. Opere sociali e sanitarie (assicurazione contro la disoccupazione, di invalidità e vecchiaia, assicurazione ospedaliera ai poveri): eccetera, eccetera. Assegni familiari, opera nazionale per maternità e infanzia: qualcosa che, oggi, servirebbe moltissimo.
Senza dimenticare utilità e magnificenza delle opere architettoniche e infrastrutture: ma che ne sanno Asselborn, Europa e Moscovici? Nulla. Oppure troppo: al punto di attaccare per difendersi. Per nascondere le proprie impietose mancanze, per camuffare imperdonabili errori: e orrori. Quindi Asselborn, Unione Europea e Moscovici: prima di calunniare l’Italia e violare la sua storia, studiate. Anche se, nel vostro caso, forse sarebbe meglio tacere.‬
Chiara Soldani

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1 commento

Commodo 17 Settembre 2018 - 1:19

Chiara Soldani ha colto nel segno!… Lo conoscono troppo bene!… Sanno perfettamente che chi vince le guerre è, il più delle volte, il più cattivo e il più scorretto. Oltre che il più ricco. Sanno perfettamente di avere vinto, demonizzato e zittito un pensiero politico che aveva, come fondamento del proprio programma, elevare la gente che i padroni del vapore avrebbero voluto ignorante, schiava, abbruttita e amante delle proprie catene. Oltre alla vita e i beni, i vincitori rubano anche le verità e l’ onore del vinto.

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