Caso Fatima a Senigallia, le famiglie degli anziani: "Razzismo inesistente"

Lettera aperta sulla controversa vicenda alla Mastai Ferretti: "Indignazione per un caso mal posto"

La 40enne senegalese Fatima Sy

La 40enne senegalese Fatima Sy

Senigallia, 12 maggio 2018 - «Un problema di razzismo inesistente e mal posto, che mi ha profondamente ferito». A una settimana dal polverone suscitato dalla controversa vicenda di presunto razzismo a Senigallia, sono i parenti degli anziani curati nella casa protetta a prendere carta e penna per smontare definitivamente ogni accusa alla cooperativa.

Le famiglie, firmandosi con tanto di nome e cognome, hanno affidato a una lettera aperta inviata all’agenzia Ansa, a Il Resto del Carlino e alla Rai, tutta la loro amarezza per il caso della casa di riposo gestita dalla Fondazione Opera Pia Mastai Ferretti, dove alla 40enne senegalese Fatima Sy non è stato confermato il contratto di lavoro da parte della Cooperativa perché il suo colore della pelle avrebbe infastidito alcuni anziani.

La coop ha inviato la lettera firmata dalle famiglie degli assistiti tornando a ribadire di aver agito così per «tutelare la 40enne e farla lavorare in futuro in un ambiente ‘meno ostile’. «Sono indignata e con me tutte le persone che hanno in famiglia un malato di Alzheimer – scrive ancora una delle familiari, a nome di tutti – per come è stata descritta la Coop. Progetto Solidarietà che invece ha una forte sensibilità verso i nostri cari, messi sempre al primo posto».

«La partecipazione ai progetti proposti dalla cooperativa, ci ha permesso di affrontare la malattia con più consapevolezza e serenità. Serenità – conclude la lettera – che non vorrei perdere per un problema di razzismo inesistente e mal posto, che mi ha profondamente ferito».