Ascoli, trovato morto nella sua baracca. Dramma della povertà in centro

Un 48enne ucciso da un malore probabilmente a causa del freddo

La baracca del senzatetto trovato morto (Labolognese)

La baracca del senzatetto trovato morto (Labolognese)

Ascoli, 13 gennaio 2019 - Dramma della povertà e della solitudine ieri mattina alle porte del centro storico. Un uomo è stato trovato senza vita in una sorta di baracca che si trova sulle sponde del Tronto, all’altezza del ponte di porta Solestà. Si tratta di un cittadino straniero senza fissa dimora, di origine polacca. Robert Maneck Ryczeck, questo il nome, aveva 48 anni e viveva da solo da un po’ di tempo in città arrangiandosi come poteva, con qualche lavoretto ogni tanto, non sufficiente comunque a toglierlo dalla strada e ad evitargli uno stile di vita sempre al limite della sopravvivenza. La sera andava a dormire in una piccola struttura in lamiera che in precedenza era stata utilizzata come pollaio e che si trova proprio sotto alle mura che costeggiano via Elisabetta Trebbiani, la strada che da piazza Ventidio Basso porta al ponte.

E’ stato probabilmente un malore ad ucciderlo, forse provocato dal freddo. Sul corpo non c’erano segni che potessero far pensare a una morte violenta. A trovare per primo Robert è stato un suo amico e connazionale, ieri mattina intorno alle nove, quando è andato a chiamarlo. Vedendo che non rispondeva, l’uomo è entrato nella baracca e ha trovato il 48enne che non respirava più. Immediatamente sono stati attivati i soccorsi. Sul posto sono giunti i carabinieri e i sanitari del 118, che hanno praticato i primi tentativi di rianimazione. E’ stato, però, del tutto inutile: l’uomo era già morto e il decesso è avvenuto verosimilmente nel corso della notte. Il polacco passava le sue giornate vivendo con poco o niente. Assieme all’amico a volte andava a svuotare le cantine o provava a darsi da fare con lavoretti simili per raggranellare qualcosa per tirare avanti. Una vita trascorsa dunque tra mille difficoltà, sulle quali è piombato anche il freddo pungente di questi giorni, che non gli ha dato scampo.

E fa ancora più tristezza sapere che anche a pochi passi da piazza del Popolo, alle porte del centro storico, sussistano situazioni di marginalità sociale e di precarietà esistenziale di questo genere. Il 48enne lascia un figlio, che vive in Polonia e che ieri mattina è stato contattato dal consolato italiano per la riconsegna della salma, visto che comunque non sono stati disposti ulteriori accertamenti sul cadavere dell’uomo.