Ciò che restò della sala d’aspetto di seconda classe della stazione di Bologna dopo l’attentato del 2 agosto 1980 (Ansa)
Bologna, 4 aprile 2018 - Niente ‘pista palestinese’ nel processo del 2 agosto che vede imputato, per concorso nella strage alla stazione del 1980, l’ex Nar Gilberto Cavallini. Stamattina, infatti, i giudici della Corte d’Assise di Bologna hanno escluso tutti i testimoni legati a quella ipotesi investigativa, archiviata nel 2015, proposti dai difensori di Cavallini.
Non testimonieranno, quindi, il terrorista internazionale Ilich Ramirez Sanchez, detto ‘Carlos’ e l’ex senatore Carlo Giovanardi. Esclusi anche due testimoni di parte civile, l’ex estremista di destra Fabrizio Zani e soprattutto il leader di Forza Nuova Roberto Fiore, ritenuti superflui, così come non testimonieranno i superstiti e i familiari delle vittime.
La Corte d'Assise di Bologna "ha deciso di non perdere altro tempo". Questo il lapidario commento di Paolo Bolognesi, presidente dell'associazione dei familiari delle vittime della strage del 2 agosto 1980, dopo la decisione dei giudici.
Ammesso, invece, Carlo Maria Maggi, il leader del gruppo neofascista Ordine nuovo, già condannato in via definitiva per la strage di piazza della Loggia, così come Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini, condannati definitivamente come esecutori della strage del 2 agosto, mentre i legali di parte civile dovranno scegliere chi far testimoniare tra Mario Mori e Alfredo Lazzerini, che indagarono sulla strage negli anni ‘80.
Nella prossima udienza, in programma mercoledì 11 aprile, si partirà con i primi testimoni della Procura, il poliziotto Antonio Marotta e il Carabiniere Goffredo Rossi.
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