Romagna in bici: cinque percorsi da non perdere

Dalla Valmarecchia al Parco del Delta del Po, passando per la via Romagna: le proposte su due ruote adatte a diversi livelli di allenamento

Itinerari ciclabili in Romagna

Itinerari ciclabili in Romagna

Rimini, 24 settembre 2021 - "Un tempo l’infinito negli occhi te lo poteva dare solo l’incontro col mare, quando io e gli amici Tito Balestra e Federico Moroni andavamo in bicicletta fino alla riva dell’Adriatico […]. Era il nostro percorso, la nostra esperienza mistica". Così raccontava un figlio di questa terra, il poeta e sceneggiatore santarcangiolese Tonino Guerra, nel discorso tenuto a Pennabilli nella primavera del 2002. Ripensando alla sua ‘esperienza mistica’, vissuta in sella a una minuscola bici da bambino, possiamo senz’altro addentrarci, pedalando, nell’entroterra romagnolo. Punto di partenza, proprio quella Valle del Marecchia così cara al poeta. In Romagna gli itinerari su due ruote sono tanti e adatti a ogni livello di allenamento: ne abbiamo selezionati cinque, tra i più sorprendenti e piacevoli da scoprire.

Ciclabile della Valmarecchia

La magnifica ciclopedonale sterrata che, da Rimini, attraversa la Valmarecchia e prosegue – per i più esperti – fino a Pennabilli, o ancora oltre, avrebbe sicuramente affascinato il piccolo ciclista Tonino. Il percorso prende il via dall’antico molo di San Giuliano Mare, passando poi per il bimillenario Ponte di Tiberio e l’adiacente ‘Piazza sull’acqua’. Da qui, la ciclopedonale approda placidamente nel cuore verde della valle, tra colli carichi di vigne e ulivi, rocche e antichi monasteri che si intravedono sulla sommità delle cime più alte. Panorami mozzafiato garantiti.

Pedalare nella Rider’s land 

È stata la gara ciclistica Misano bike-Granfondo dei Campioni, qualche domenica fa, a sancire ufficialmente il binomio squisitamente romagnolo tra motori e biciclette. Già, perché la kermesse prevedeva sia la partenza che l’arrivo tra le curve del circuito Marco Simoncelli, finora familiari soltanto agli appassionati di Moto Gp. Tra la bandiera a scacchi dello ‘start’ e il traguardo, novantanove chilometri di adrenalina – e come potrebbe essere altrimenti, nella ‘tera de’ mutor’? – e pura bellezza. L’itinerario, raccomandato solo a ciclisti esperti e avvezzi alle salite più impegnative, tocca infatti un lembo di Marche (la famigerata via Panoramica tra Gabicce Monte e Casteldimezzo), penetra in un angolo di Romagna ancora per molti versi sconosciuto (tra le colline di Gemmano e le grotte di Onferno, citate anche nella Commedia dantesca) e si concede persino un’incursione in terra sammarinese, tra le cime di Montelicciano e Montegiardino.

Ciclovia della Romagna toscana

Retaggio dell’antico Granducato di Toscana (1569 – 1859), che a est abbracciava anche i territori dell’Appennino romagnolo fin quasi alle porte di Forlì, la Romagna toscana era caduta nell’oblio dopo la spartizione del territorio tra le giurisdizioni di Firenze e Forlì, operata da Benito Mussolini nel 1923. È tornata alla ribalta grazie a Inherit, progetto europeo che intende promuovere il turismo sostenibile nelle aree del Mediterraneo non ancora interessate dal turismo di massa.

La ciclovia della Romagna toscana, recentemente inaugurata, è parte del progetto e si estende per 110 chilometri, collegando le terme di Castrocaro a quelle di Bagno di Romagna. Il consiglio è di esplorarla in sella a una e-bike, la bici a pedalata assistita che spadroneggia tra gli appassionati di cicloturismo: sarà più facile, così, gli splendidi paesaggi naturali incrociati lungo il tracciato e fare delle soste per degustare le specialità enogastronomiche del territorio. Otto i comuni romagnoli toccati dalla ciclovia, tutti ugualmente meritevoli di una visita: Castrocaro Terme, Terra del Sole, Dovadola, Meldola, Predappio, Rocca San Casciano, Galeata, Santa Sofia e Bagno di Romagna.

Parco del Delta del Po

A piedi, in barca, in bicicletta o a cavallo: in base alle diverse stagioni sono tanti i modi per andare alla scoperta - in modalità ‘slow’, lenta – di questo stupefacente ecosistema, incastonato tra le bellezze di città d’arte come Ravenna e Ferrara. Qui, dove l’acqua è protagonista assoluta e il cielo si confonde con la terra, si trovano tesori naturalistici talmente unici da essere stati nominati Patrimonio mondiale dell’umanità per l’Unesco. È impossibile non restare a bocca aperta dinanzi alla grande varietà di ambienti e attrattive culturali che questo territorio può offrire. L’uno accanto all’altro, senza soluzione di continuità, si ritrovano i relitti della primitiva macchia mediterranea, il bosco igrofilo, le lagune litoranee, le valli salmastre e le zone umide di acqua dolce, che si mescolano ad antiche vestigia di insediamenti etruschi e romani, ai mosaici bizantini e alle suggestioni dell’architettura benedettina ed estense. Pedalare tra questi paesaggi, in cui ogni anno tornano a nidificare oltre 300 specie di uccelli, significa riempirsi gli occhi di una meraviglia indescrivibile.

Via Romagna

Primo percorso regionale permanente in Italia dedicato alla bicicletta su strade secondarie e a bassa densità di traffico, Via Romagna è stata presentata lo scorso giugno ed è già considerata tra le ciclovie più interessanti a livello europeo. Con i suoi 463 km tracciati e protetti tra mare e collina, l’anello collega le province di Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, attraversa circa 30 comuni e tocca almeno 20 rocche e borghi storici, ma anche chiese, cattedrali, monumenti, musei e altri punti di interesse storico-artistico. Oltre 100 le strutture ‘bike friendly’, i B&B e le strutture agrituristiche mappati sul percorso. Il punto più a nord, la partenza ideale, è Comacchio, con un primo passaggio sulle strade bianche del Delta del Po. Si risale poi la Bassa Romagna fino alle prime colline del faentino, dunque si approda nell’area forlivese-cesenate, con un passaggio nel Parco delle Foreste Casentinesi. Infine, ci si dirige a sud verso Valmarecchia e Valconca, nel riminese, concludendo l’itinerario al confine con le Marche, a San Giovanni in Marignano.