Fermo, il vescovo Pennacchio riceve il pallio. Grande festa

Duomo gremito per la cerimonia con il nunzio apostolico in Italia

Alcuni momenti del pomeriggio di ieri in cattedrale (Fotoservizio Zeppilli)

Alcuni momenti del pomeriggio di ieri in cattedrale (Fotoservizio Zeppilli)

Fermo, 1 ottobre 2018 - Le campane hanno cominciato a suonare già intorno alle 18, per un giorno solenne carico di emozione. A Fermo ospite il Nunzio Apostolico in Italia Emil Paul Tscherring, in Cattedrale è salito già nel primo pomeriggio per ammirare il giardino e la chiesa grande, poi è tornato insieme con l’arcivescovo Rocco Pennacchio per l’imposizione del pallio del Metropolita, la stola di lana che simboleggia l’impegno del pastore nei confronti di una diocesi grande, importante, piena di anime e di fede.

Grande l’emozione del vescovo Pennacchio, accanto gli stavano i vescovo delle provincia ecclesiastica fermana che comprende anche le diocesi suffraganee di San Severino, Tolentino, Recanati, Cingoli, Treia, Ripatransone, Montalto, San Benedetto, Ascoli, Macerata e Camerino. Presente anche il vescovo emerito Luigi Conti e tanti fermani che hanno salutato con gioia un nuovo giorno carico di significato. E ancora, tutti i sacerdoti e in prima fila le autorità del territorio, il sindaco Paolo Calcinaro col prefetto Maria Luisa D’Alessandro, la presidente della Provincia Moira Canigola e della Camera di commercio Graziano Di Battista, i vertici della Carifermo, le forze dell’ordine. La prima preghiera è per la Vergine Assunta, la cattedrale si riempie di grandi emozioni e di suoni che arrivano al cuore.

Monsignor Pietro Orazi apre la celebrazione: «La nostra Chiesa condivide la lode al Signore, il pallio del metropolita che oggi viene imposto sulle spalle del nostro vescovo Rocco vuole significare proprio la pecorella che Gesù cerca lontana dal gregge per condurla sui pascoli della grazia. Grazie a tutti i fedeli che fanno festa per il nostro vescovo che nel pallio troverà uno stimolo continuo a diventare sempre più pastore buono». Il momento più intenso vede il vescovo Rocco in ginocchio, dopo la professione di fede il Nunzio Apostolico alza una preghiera e pone il pallio sulle spalle forti di un pastore giovane che già ha saputo farsi amare dai fermani tutti. Un applauso e il vescovo che saluta con un sorriso, prima della solenne cerimonia che compie un giorno di grande importanza per il territorio tutto.

Il Nunzio Tscherring porta i saluti e la benedizione di Papa Francesco: «Il 29 giugno nella festa dei santi apostoli Pietro e Paolo ha ricevuto il pallio della mani del papa, oggi possiamo riflettere sul significato di questo paramento liturgico che l’arcivescovo metropolita porta sulle spalle. La lana proviene da agnelli di pochi mesi benedetti dal Papa, allevati dai monaci trappisti nel monastero di Tre Fontane, dove è stato battezzato San Paolo Apostolo, a tesserlo le suore di Santa Cecilia a Trastevere. Un oggetto antico che si indossa dal IV secolo e rappresenta il giogo che Cristo si carica sulle spalle, il peso del popolo di Dio».