Nessun giro di prostituzione al Grattacielo

Nessun giro di prostituzione in quell’appartamento

al diciannovesimo piano

del Grattacielo. Lo ha stabilito ieri mattina il

giudice Alessandra Martinelli, al termine

del processo che vedeva imputata una 38enne nigeriana, accusata

di aver sfruttato

per circa sei mesi (giugno-novembre del 2016) una 25enne connazionale (persona offesa con l’avvocato Enrico Segala). Contestazioni dalle quali la donna è stata assolta. Stando alle imputazioni iniziali, la straniera era accusata di essersi intascata un quota di denaro per ogni cliente della ragazza che condivideva con lei l’appartamento nella torre B del complesso che sovrasta la stazione. Era stata la stessa 25enne a denunciarla, raccontando di essere stata costretta a prostituirsi tra quelle mura per saldare un debito da trentamila euro contratto con altre persone per il suo viaggio in Italia. Contestazioni che l’imputata ha respinto in maniera netta durante il suo esame in aula, spiegando di aver avuto dalla giovane soltanto una quota di affitto e di non sapere che lavoro facesse. Ha inoltre assicurato che i rapporti tra loro erano sempre stati cordiali, anche quando la ragazza aveva lasciato l’appartamento. La procura ha chiesto la condanna dell’imputata a due anni di reclusione, ma l’impianto accusatorio non ha retto al vaglio del giudice che, dopo aver ascoltato la discussione delle parti, ha emesso la sentenza di assoluzione.

f. m.