Minacce, due animalisti a processo E ora don Sacella chiede i danni

Maranello, contro il parroco cacciatore blitz davanti alla chiesa con offese e intimidazioni. Il prete si è costituito parte civile

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Avevano offeso e minacciato il parroco di Torre Maina, don Pierino Sacella, ‘reo’ di essere un cacciatore, arrivando ad etichettarlo come ‘assassino’ e manifestando più volte, con tanto di cartelli, davanti alla chiesa nel corso delle funzioni religiose.

Ieri il parroco si è costituito parte civile al processo mentre per i due animalisti (un uomo e una donna) imputati, accusati di diffamazione, stalking e minacce in concorso, è stato incardinato il rito abbreviato. L’udienza è prevista per il prossimo 18 gennaio. Nel frattempo in sede civile il don ha chiesto un totale di 350mila euro citando per danni, non solo i due, ma tutti i manifestanti presenti identificati dai carabinieri. Gli ultimi episodi contestati risalgono a Natale di due anni fa. "Prete assassino, se ti troviamo in campagna non sarai protetto dalle mura della tua chiesa" avevano gridato gli imputati all’indirizzo del parroco che mai aveva nascosto la sua passione per la caccia. Inizialmente la Procura aveva chiesto l’archiviazione del caso ma l’avvocato del religioso, il legale Luca Pastorelli, aveva presentato opposizione.

L’archiviazione era stata quindi respinta: il gip, infatti, aveva chiesto la formulazione coatta dell’imputazione da parte del pm titolare del fascicolo nei confronti degli indagati, identificati quindi negli odierni imputati. "Mi sono costituito parte civile prima di tutto perché devono imparare a non importunare le persone – afferma Don Sacella –. Devono volere bene prima all’uomo e poi, come è assolutamente giusto, anche agli animali e adesso si assumeranno la responsabilità dei danni fatti alle persone e poi alla parrocchia. Perché i fedeli se devono venire a Natale e Pasqua con tutto questo trambusto in giro alla fine vanno in un’altra parrocchia. La serenità dei miei parrocchiani è un valore. Io ho ingaggiato degli avvocati, è giusto che la paghino loro la parcella" conclude. Nei confronti dell’ex cappellano militare, infatti, erano state postate anche minacce pesanti sui social network da parte degli animalisti che, ad ogni ricorrenza, come Natale o Pasqua, si davano appuntamento davanti alla chiesa per protestare contro la caccia.

Valentina Reggiani