Pesaro, non risponde al figlioletto. Muore nel sonno a 39 anni

Cattabrighe, Claudia Salucci è morta nella notte tra sabato e domenica. Verifica medica sulle cause

Soccorsi inutili per Claudia Salucci, era già priva di vita.

Soccorsi inutili per Claudia Salucci, era già priva di vita.

Pesaro, 5 giugno 2018 - Ha chiuso gli occhi per dormire e non li ha più riaperti. Senza una ragione, almeno apparente. Il cuore di Claudia Salucci, 39 anni, residente a Cattabrighe, ha smesso di battere nella notte tra sabato e domenica. Aveva trascorso la serata a cena con amici e la sua famiglia, il marito Lorenzo Borghi, docente di religione alla Dante Alighieri, molto conosciuto anche per la sua attività di catechista nella parrocchia di San Terenzio di Cattabrighe, e il figlio Filippo, di 4 anni.

La domenica mattina, al suo risveglio, il piccolo ha chiamato la mamma, come sempre. Ma non ha sentito la sua voce, e neppure ha visto il suo volto affacciarsi sul lettino. Così è andato nella camera dei genitori. E, purtroppo, solo il babbo ha risposto alla sua chiamata. Mamma Claudia era lì accanto, con gli occhi chiusi, ma senza respiro.

Un tentativo disperato e vano del marito di scuoterla da quel sonno profondo e poi la richiesta di soccorsi al 118. Quando l’ambulanza è arrivata, ai sanitari non è rimasto altro da fare che constatare il decesso. Claudia, che avrebbe compiuto 40 anni ad agosto, oltre al bimbo e al marito, lascia la mamma Mirella Tamburini e il padre Franco Salucci, titolare della nota ditta di salotti Essepi, nella quale lavorava anche lei. Una morte improvvisa, che ha gettato nello sgomento un’intera comunità.

Morte su cui, gli stessi sanitari e medico curante della famiglia, vogliono vederci chiaro. Non è infatti ancora stata decisa la data di rosario e funerale perché prima si farà un riscontro diagnostico, che è di fatto l’autopsia disposta però dalla sola autorità sanitaria (e non da quella giudiziaria).

Claudia era una persona di abitudini e stile di vita sano. A Pasqua, tra fine marzo e i primi di aprile, aveva avuto però un disturbo al fegato. Quando si era presentata al pronto soccorso, i medici l’avevano ricoverata d’urgenza all’ospedale di Fano, sottoponendola a una serie di esami, di cui una parte affidata anche al nosocomio di Ancona, ma senza trovare la causa di quel male. Così, dopo circa dieci giorni, era stata dimessa. Nel frattempo, il suo colorito era tornato quello di sempre.

Sembrava tutto risolto. E invece, l’altra notte Claudia se ne è andata nel sonno. Un arresto cardiaco che non ha, per ora, una spiegazione medica. Forse potrebbe avere accusato un po’ di mal di stomaco la sera prima. Un sintomo di infarto? O di qualcos’altro di più nascosto che magari già da mesi minava silente la sua salute? Qualcosa che, se individuato in tempo, si sarebbe potuto curare? Risposte che solo gli esami sul corpo potranno dare.

Domenica mattina, il marito Lorenzo avrebbe avuto la messa di ringraziamento con i suoi bambini del catechismo, freschi di Comunione appena una settimana prima. Ma ha avvisato in parrocchia di quello che era accaduto. Alla messa delle 11.15, don Michele Rossini e i fedeli presenti hanno ricordato e pregato per Claudia e la sua famiglia. «Era la persona migliore del mondo – le uniche parole del marito – e purtroppo la sua vita è finita troppo presto».