Brescello, malore nel sonno. Morto a 34 anni

La tragedia a Parma, il padre lo trova nel letto senza vita. Il trasfertista Michele Ferretti era originario di Sorbolo Levante

Michele Ferretti

Michele Ferretti

Brescello (Reggio Emilia), 4 aprile 2018 - Doveva essere una Pasquetta di festa, con la sua famiglia, dalla quale si allontavana spesso perché il suo lavoro di trasfertista lo portava lontano, sempre in giro per il mondo. Il padre è andato a chiamarlo nella sua camera da letto perché, all’ora di pranzo, non si era ancora svegliato, ed era ora di mettersi a tavola tutti insieme.

Prima lo aveva lasciato dormire a lungo, perché si potesse riposare. Ma il ragazzo al padre non ha risposto, perché non poteva più rispondere: Michele Ferretti, 34enne originario di Sorbolo Levante, frazione di Brescello, era nel letto, morto, nella casa del padre a Parma, in una palazzina di via Pacinotti. L’uomo ha cercato di scuoterlo, poi vedendo che non si riprendeva ha dato l’allarme al 118: ma anche gli operatori sanitari nulla hanno potuto. Nell’abitazione sono accorsi i carabinieri ed è stato avvisato il magistrato, che ha disposto l’autopsia.

In camera non c’era traccia di sostanze sospette e tutto appariva in ordine: al momento si ipotizza una morte per cause naturali, avvenuta probabilmente qualche ora prima della tragica scoperta. Come raccontano le tante foto da lui postate su facebook, in svariati luoghi del mondo, Ferretti amava molto viaggiare: sulla sua pagina facebook si presentava lui stesso come ‘pluto lo zingaro’.

E già ieri, dopo la pausa festiva di Pasqua, che aveva trascorso con il padre, il giovane avrebbe dovuto rimettersi in viaggio, destinazione Romania. «Ieri sera eri così tranquillo, prima di lasciarti a casa – scrive un amico su facebook –. Oggi avremmo dovuto portarti a Noceto per partire per la trasferta. Eri e sarai il mio migliore amico. Da lassù veglia su tutti e abbraccia tua mamma come desideravi tanto».

Grande il cordoglio anche a Sorbolo Levante, dove il 34enne era cresciuto e aveva tanti amici. «Ciao Miki, fai un buon viaggio – scrive un’amica su facebook –. Quante ne abbiamo fatte insieme noi, i ragazzini di Sorbolo Levante. Voi con gli scooter, io con il mio Ciao blu metalizzato che spesso usavi tu perché mi si spegneva e non riuscivo a pedalare perché era troppo pesante».