Savona, i sindaci dell'ultima trincea rossa: «Il nostro modello per fermare la Lega»

Savona - Albenga, Pietra, Finale e Vado. Ovvero Giorgio Cangiano, Luigi De Vincenzi, Ugo Frascherelli e Monica Giuliano. Alle elezioni per il loro Comune hanno fermato, rimanendo in piedi, l’ondata verde leghista delle europee. Ondata di voti che non li ha travolti facendoli diventare, da sindaci o consigliere, un punto di riferimento per il Partito Democratico a livello provinciale e alimentare così una ripartenza politica ed elettorale dopo anni di difficoltà. I loro comuni possono essere considerati un laboratorio politico, un metodo- modello. «Ripartire dal territorio» il messaggio che arriva da Pietra, Finale e Vado ritornate ad essere roccaforti “rosse”.

Ugo Frascherelli, sindaco di Finale Ligure, e Giorgio Cangiano, primo cittadino uscente di Albenga, eletto come consigliere con la cifra record di 800 preferenze, non sono due dem ortodossi. Entrambi avvocati cinquantenni, senza tessera, da indipendenti non si tirano indietro dal dare consigli alla loro area politica di riferimento, il centrosinistra. La ricetta è semplice. Pochi social e tanto territorio. «I sindaci sono tenenti in prima linea, non generali. I cittadini li sentono in trincea con loro» così il finalese Frascherelli. «Una volta erano i partiti a selezionare la classe dirigente- continua il primo cittadino finalese che rivendica origini socialiste («in passato sono stato con i radicali e la Margherita»)- poi non sono più stati al passo con i tempi. Non bisogna chiudersi nel Palazzo». L’ingauno Cangiano si è tirato indietro da sindaco.

Un solo mandato («il lavoro non mi ha permesso di ricandidarmi»), ma sarà comunque consigliere comunale. La passione politica ereditata dal padre Donato del Pci: «Mi hanno detto che nessuno nella storia di Albenga ha mai preso 800 preferenze. I sindaci sono dei supereroi. Con pochi mezzi corrono tanti rischi, ma è stato bello esserlo. Soprattutto per il rapporto con cittadini e associazioni.

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