L’arte delle periferie

Art Dubai: l’identità della fiera è nell’arte del Sud del mondo

di Maria Adelaide Marchesoni

5' di lettura

Per la 13ª edizione Art Dubai (dal 19 al 23 marzo 2019) ha puntato sulla “promozione” a livello istituzionale e ha invitato oltre 50 tra direttori di musei e curatori, beneficiando del fatto che pochi giorni prima era stata inaugurata la 14ª edizione della B iennale di Sharjah (dal 7 marzo al 10 giugno 2019) «Leaving the Echo Chamber». Tra i rappresentati delle istituzioni non poteva mancare Manuel Rabaté direttore del Louvre Abu Dhabi . Intercettato da ArtEconomy24 ha dichiarato che: «per gli Emirati è un gran momento con un'offerta culturale che in questi anni ha avuto una forte accelerazione, tutta l'area è interconnessa e favorisce lo sviluppo del turismo culturale». Purtroppo nessuna novità per il «Salvator Mundi», una sua prossima esposizione dipende dal Ministry of Culture and Knowledge Development per il momento dobbiamo accontentarci di ammirare «La Belle Ferronniere».

Alexandre da Cunha - Mandala III, 2015 - Galeria Luisa Strina - Linen, string and cleaning mop - 250 x 200 x 4 cm

Nell'edizione di quest'anno, alla quale hanno partecipato 92 gallerie di cui 12 presenti per la prima volta e un range di prezzo delle opere esposte che oscillava da 5mila a 50 e 100mila dollari e pochi pezzi che superavano il milione di dollari, Art Dubai ha affermato una propria identità, differenziandosi dalle altre fiere d'arte contemporanea che popolano il mercato dell'arte globale. Un'identità che rispecchia il Dna di Dubai ovvero la multiculturalità presente negli Emirati Arabi Uniti.

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Kristoffer Ardeña - Ghost Paintings (Cracked Category): Mik Mik, 2018 - 856G - Acrylic on PVC fiber - 99 x 90 cm

Quindi sotto i riflettori, il direttore artistico Pablo De Val, ha messo le sezioni dedicate a «The Global South» cioè l'arte proveniente dall'Africa, dall'America Latina, dal Medio Oriente e dall'Asia centrale e meridionale. ZonaMaco in Messico. «Ad Art Dubai vogliamo dare uno spazio maggiore a queste aree geografiche - prosegue Pablo De Val – oltre a diventare un luogo di scoperta dell'arte dei “centri periferici” che di solito vengono omessi dal tradizionale dialogo sull'arte».
«Non vogliamo riferirci a un semplice concetto di arte di qualità o a un continente più interessante “The Global South” vuole presentare aree geograficamente molto distanti ma accomunate - come dichiara De Val - da una serie di problemi politico sociali o derivanti dal post-colonialismo».
Le due sezioni dedicate a ”The Global South” presentano, infatti, interessanti proposte artistiche che provengono dall'Africa, dall'America Latina e dal Medio Oriente.

Ramazan Can - Cupboard/Attic, 2018 - Anna Laudel - Concrete, Fabric, Metal - 150 x 23 x 200 cm

Nella sezione Resident le proposte artistiche sono anche rassicuranti in quanto le gallerie (tutte dall'America Latina) chiamate insieme ai curatori a selezionare gli artisti per una residenza di quattro-otto settimane negli UAE sono quelle più established. Forse una diversa selezione avrebbe favorito la conoscenza di gallerie meno note nel circuito internazionale ma, Pablo De Val spiega che: «il tentativo è stato fatto e, pur con le agevolazioni, i costi di una fiera per alcune gallerie sono ancora troppo elevati».

Laura Lima - Virginia, 2018 - A Gentil Carioca - Wood, fabric and thread - 75.5 x 60.6 x 6 cm

Ecco una selezione dei 12 artisti scelti dalle due curatrici una dall'America Latina, Fernanda Brenner di San Paolo e una dagli Emirati Arabi Uniti, Munira Al Sayegh di Abu Dhabi: Alexandre da Cunha, un artista già affermato che lavora da molti anni con Galeria Luisa Strina San Paolo, le cui opere hanno prezzi compresi tra 20mila e 100mila dollari), Laura Lima (con A Gentil Carioca di Rio de Janeiro, il range di prezzo delle sue opere è 20-50mila dollari) e il brasiliano Luiz Roque (lavora con Mendes Wood ) che in residenza ha realizzato il video, «Zero», raffigurante un cane a bordo di un jet privato che sorvolava il deserto, con un prezzo pari a 8.000 dollari (edizioni di 5 + 1 prova d'artista). Meno conosciuti gli artisti Nicanor Araóz, presentato dalla galleria argentina Barro, ha realizzato disegni su carta e sculture con prezzo che oscillano da 10.000 e 18.000 dollari, Veronica Vazquez ( Piero Atchugarry Gallery , Pueblo/Garzon, Maimi, prezzi da 4.000 a 20.000 dollari) e Rodolpho Parigi (price range 5.000- 35.000 dollari) della galleria Casa Triangulo (San Paolo) con opere che oscillano da 5.000 a 35.000 dollari.

Rodolpho Parigi - La Danse, 2018 - Casa Triângulo - Oil on canvas - 290 x 500 cm

Bawwaba. Nell'altra sezione dedicata al Sud del mondo e istituita per la prima volta quest'anno con un costo più contenuto per lo stand (8.000 dollari) vi sono esposti i lavori di dieci artisti. Tra questi il brasiliano Marcelo Moscheta della GaleriaVermelho (San Paolo) con tre fotografie, opere uniche (prezzi da 12.000, 16.000 e 18.000 dollari), nelle quali l'artista indaga sulla relazione tra uomo e ambiente. La galleria 856G Gallery , (Mandaue Filippine) presentava l'artista Kristoffer Ardeña e alla preview ha venduto tre sue opere (di cui due di grandi dimensioni per 23.000 dollari ciascuna) a una Fondazione privata dell'Europa dell'est, a una corporate collection europea e a un'istituzione UAE. Quasi sold out lo stand dell'associazione Guzo Art Project (Addiss Abeba) con un solo show dell'artista Wanja Kimani (Kenya). Le opere avevano un prezzo molto contenuto e partivano da 1.000 sterline per il video («It's Not You, It's Me», 2018 in edizione di 4) per raggiungere 3.500 sterline per un'opera mixed media («Our feet so tangled in the sheets of failed redemption», 2019)

Katsumi Nakai - Hiraku 80-65, 2007 - Ronchini Gallery - Acrylic/oil on plywood - 21 x 31 cm / 37 x 31 cm

Infine nella sezione era presente la galleria francese Galerie Anna-Sarah Bénichou con l'artista franco-marocchina, Chourouk Hriech scelta dalla banca svizzera Julius Bär per realizzare il wall drawing in bianco e nero, unici colori utilizzati dall'artista in tutte le sue opere, nello spazio della banca dedicato ai Vip (i disegni nello stand presentavano un range di prezzo compreso tra 2.000 e 30.000 euro per quelle piú grandi).
Tra le new entry Sprüth Magers (Berlino, Londra e Los Angeles) che ha deciso di partecipare dopo due anni di assenza perché alla Biennale di Sharjah presenta due artisti (Pamela Rosenkranz e Astrid Klein) che ripropongono nello stand. Smac Gallery (Johannesburg / Cape Town / Stellenbosch) presentava le opere degli artisti Alexandra Karakashian e Gareth Gareth Nyandoro, di quest'ultimo alla preview sono state venduti due dipinti (prezzo tra 15.000-25.000 dollari) a collezionisti privati europei. Anna Laudel (Istanbul) ha fatto il suo debutto nelle fiere internazionali ad ArtDubai dove ha presentato un solo show dell'artista Ramazan Can le cui installazioni avevano un prezzo compreso tra 13-23.000 dollari.
Ronchini Gallery (Londra), prossimamente sarà a Milano al miart , ha portato cinque artisti, tre italiani e due internazionali, e tra questi erano esposti alcune opere dell'estate del giapponese Katsumi Nakai che al miart esporrà insieme all'italiana Alice Cattaneo nella sezione Generations. Le opere realizzate negli anni '60 hanno un prezzo compreso tra 9.000 e 35.000 dollari.
Infine questa edizione di ArtDubai non ha visto la partecipazione del Misk Art Institute , un'istituzione culturale dell'Arabia Saudita fondata nel 2017, che l'anno passato era stato tra i sostenitori della fiera e aveva sponsorizzato la mostra nella sezione di arte Moderna. Quest'anno il coinvolgimento ufficiale ha riguardato solo l’ Ithra Art Prize dedicato agli artisti contemporanei dell'Arabia Saudita lanciato nel 2017 dal King Abdulaziz Center for World Culture (Ithra), vinto da Daniah Alsaleh con l'opera «Sawtam».

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